Quanto sta accadendo alla Sacal è assolutamente inaccettabile- Nelle società private si può anche tenere tutto sotto silenzio, ma in un'importante società a partecipazione pubblica la trasparenza dovrebbe essere il primo valore. Invece sulla Sacal, da parte delle istituzioni pubbliche interessate, dobbiamo registrare solo un silenzio assordante.

A distanza di una settimana dalla "scoperta" della grave crisi finanziaria della società,  con la richiesta "con l'acqua gola" di 4 milioni di euro a Fincalabra che Spirlì voleva far passare sotto silenzio e noi abbiamo denunciato pubblicamente, purtroppo dobbiamo denunciare un nuovo episodio di questa triste vicenda.

Da quella vera e propria pentola a pressione della Sacal viene fuori un'altra vicenda che fa emergere i contorni di una situazione sempre più esplosiva, della quale a farne le spese rischiano ancora una volta di essere i lavoratori.  Da quanto ci risulta, nei giorni scorsi si sarebbe svolta in un clima incandescente un'assemblea dei soci nel corso della quale sarebbero esplosi contrasti tra i soci pubblici e i soci privati, con questi ultimi intenzionati a procedere alla ricapitalizzazione con la prospettiva di diventare soci di maggioranza della società. L'assemblea, sempre da quanto ci risulta, sarebbe stata sospesa e aggiornata al 30 giugno.  Un rinvio che lascia sul tappeto tutti i nervi scoperti e che difficilmente servirà a risolvere criticità finanziarie e aziendali ormai insanabili, che sono l'esito finale delle scelte politiche sbagliate targate Oliverio- Mascaro che quattro anni fa hanno avallato la gestione unica dei tre aeroporti calabresi. Una scelta che ora sta lasciando macerie e rischia concretamente di far andare in default una realtà che fino a qualche anno fa era un fiore all'occhiello tra le società a capitale pubblico calabresi.

Mentre soci pubblici e privati litigano, mentre la voragine finanziaria aumenta, il tutto avvolto in un inaccettabile silenzio della gestione De Metrio, si starebbe pensando per tentare di tamponare la situazione di trasferire interamente i servizi a terra da Sacal Gh ad Avia Partner la società esterna che già da diversi anni opera in aeroporto. Questo significherà lasciare a casa per quest' estate i lavoratori stagionali che operano da anni nello scalo lametino a favore di lavoratori che saranno reclutati direttamente dalla società esterna.

Non accettiamo che a pagare scelte le politiche del tandem Oliverio-Mascaro, contro le quali ci siamo battuti quattro anni fa,   siano i lavoratori stagionali che in questi anni hanno svolto il loro servizio presso l'aeroporto con professionalità e abnegazione. Mentre il presidente De Metrio e il direttore generale Farabbi hanno visto lievitare i loro rispettivi compensi, i lavoratori stagionali, oltre alla crisi innescata dal Covid, rischiano di pagare le conseguenze di biechi interessi e logiche di potere. Noi siamo dalla parte dei lavoratori e siamo pronti a sostenere qualsiasi iniziativa per garantire i loro diritti e il rispetto di professionalità che non possono essere accantonate o mortificate a causa di un management allo sbando e senza un minimo di visione del bene pubblico.

Il Comune di Lamezia detiene la maggioranza relativa della Sacal eppure da un anno non sentiamo una parola dalla rappresentante dell'ente nel cda, la dottoressa Milone. Anzi, l'unica notizia fino ad oggi è stata proprio la sua nomina. E' mai possibile che ancora una volta il tristemente noto slogan "Lamezia deve contare" debba restare soltanto uno slogan da campagna elettorale locale mentre a braccetto con De Metrio nei posti che contano vediamo esponenti politici reggini e di altre città calabresi?  Questo inaccettabile silenzio deve terminare. Al presidente De Metrio e al presidente Spirlì chiediamo di conoscere la reale situazione della Sacal senza se e senza ma. Facciano chiarezza e dicano come stanno le cose. Basta giochi di prestigio su una realtà fondamentale per lo sviluppo della nostra Regione. Ai commissari straordinari chiediamo di far sentire la voce del Comune di Lamezia nelle scelte strategiche e soprattutto di intervenire per tutelare i lavoratori stagionali che non possono assolutamente pagare il prezzo di una crisi dovute alle scelte strategiche passate.

Rosario Piccioni (Lamezia Bene Comune)