La grandezza dell'uomo risiede nella conoscenza dei propri limiti.

Una delle pagine più belle lette in gioventù fu il mito di Dedalo e Icaro.

Il mito non è una cronaca di fatti realmente accaduti, ma nemmeno una favola. È un racconto attraverso il quale gli antichi spiegavano gli accadimenti della vita interpretandoli alla luce di quella costante dialettica tra la realtà naturale e quella umana. Anche il mito è dunque suscettibile di diverse interpretazioni che derivano dalla sensibilità del lettore.
Il mito di Icaro ci insegna che l'uomo ha dei limiti. Il monito è quello di maturare la consapevolezza del limite, evitando di intraprendere azioni che vadano oltre le proprie forze, per non fallire miseramente con conseguenze imprevedibili. 

Icaro è un giovane temerario che in preda all'ebbrezza dell'entusiasmo non riconosce il pericolo, sfidando imprudentemente i propri limiti naturali nonostante i consigli di suo padre Dedalo tesi a dissuaderlo dall'impresa ardita. Le conseguenze saranno catastrofiche perché le ali di cera di Icaro, avvicinatosi troppo al sole, si scioglieranno facendolo precipitare in mare.
Il mito di Icaro è un mito attuale, perché si adatta perfettamente allo stile di vita e alla politica di oggi.
Il mito di Icaro ci insegna a comprendere e spiegare certi accadimenti che, soprattutto nel mondo della politica, sono il frutto malato delle fascinazioni del potere, che inebria, seduce, ammalia, confonde, coinvolge e travolge. Una fatale seduzione che può far perdere il senso del limite e con esso il contatto con la realtà. Chi opera secondo una logica egoistica o affaristica, prescindendo dalla logica del bene comune, coltiva una visione opportunistica del potere, visto come strumento di narcisistica affermazione personale e non come mezzo a servizio della collettività. Questo utilizzo distorto del potere alla fine si riverbera contro chi lo esercita, produce degenerazione, indebolisce, distrugge, dissolve, annienta. 
Ecco la metafora del mito: 
Avvicinarsi troppo al sole, bruciarsi le ali e cadere miseramente nell'oblio. 
Adesso che è cominciata la battaglia per le prossime elezioni sarebbe saggio ispirarsi all'insegnamento del mito di Icaro.  
Il filosofo inglese David Hume, diversi secoli fa, espose un principio base  per lo svolgimento della vita politica: "ognuno di noi vale uno (non nel significato dei cinquestelle!), nessuno di noi vale più di uno". Se uno vale 1000, vuol dire che 999 gli hanno ceduto la loro parte di potere per governare in nome loro. 
Questo è il vero senso della rappresentanza politica. 
"La sovranità appartiene al popolo". Questo è il limite all'azione del buon politico. 
Sono gli elettori che lo glorificano e saranno quegli stessi elettori ad obliterarlo.
Buona domenica 
Orlandino