“Sto seguendo le elezioni regionali in Calabria. Si è nella fase di allestimento delle liste. La solita corsa di candidati che ormai si sostituisce ai progetti. 

Non ci sono idee solo ipotesi di candidature e nulla più. 

Non c’è più politica ma la scena è occupata da tanti attivisti attrezzati a gestire solo meccanismi elettorali. 

Ma nessuno manifesta un pensiero, un idea per questa Calabria. 

Non ci sono i partiti ma solo ‘banchetti’ di un mercato rionale dove vagano gli aspiranti candidati. 

Non c’è più una convinzione, una fede, non ci sono differenze tra destra centro sinistra , si sceglie sulla base della convenienza personale. 

Con queste premesse il percorso della Calabria sarà sempre più accidentato. C’e’ il pericolo che il Consiglio regionale continuerà a vivere (si fa per dire) nell’afasia senza dibattito, slancio, confronto, ricerca di soluzioni così come è accaduto nelle ultime consiliature. L’ultimo comune della Calabria (per numero di abitanti) è stato più dignitoso. 

Con alcuni amici continueremo a fare la nostra parte per costruire un’area mediana che offra occasioni e stimoli per ritrovare la politica. La storia dei cristiani democratici, dei laici riformisti va recuperata e storicizzata. Fare solo liste senza progetti è un insulto”.

Il mercato della politica tra offerte e domanda rischia di stritolare i cittadini e premiare solo chi punta su se stesso senza pensare al noi. È in palio in Calabria la democrazia. 

Noi siamo per la democrazia l’unico strumento che può sconfiggere vecchi e nuovi feudatari, il sottobosco della criminalità e la palude di interessi sempre in ‘buona salute’. Il 2021 sarà l’anno della svolta? Si spera. 

Bisogna far si che la campagna elettorale sia interessante per le proposte e la volontà di battere percorsi nuovi. Senza sbavature, senza indulgere ai facili estremismi ma utilizzando la migliore storia del passato e ricomporre i giusti equilibri dove la ragione, l’umiltà, la passione ritornino dall’esilio in cui sono stati ricacciati”.