"La Regione prenda atto di quanto sta accadendo nel comune di Montauro dove, a ridosso dello stabilimento balneare 'La Pergola' e a pochi passi dalla bellissima spiaggia, è stata autorizzata l'edificazione di un'enorme struttura edilizia che, una volta avviata, non è stata finita, cosicché oggi si presenta incompleta (con mattoni a vista), rivelando, in un territorio di grande pregio e dalla forte vocazione turistica, un'evidente lesione paesaggistica e un intollerabile vulnus ambientale e naturalistico".
È
quanto asserisce il consigliere regionale Francesco Pitaro in un'interrogazione
rivolta al Presidente della Giunta regionale. Aggiunge: "La Regione in
qualità di Ente gerarchicamente sovraordinato, nell’esercizio delle proprie
prerogative e dei propri doveri giuridico-amministrativi e con la finalità -
oltre che bloccare la filiera del mattone illegale - di preservare, tutelare e
custodire il patrimonio ambientale e naturalistico,
acquisisca
carte e documenti relativi all'incompleta opera edificatoria. E assuma i dovuti
e necessari atti diretti a pretendere il rispetto delle norme e del permesso a
costruire diretti a tutelare il patrimonio ambientale e naturalistico della
suggestiva costa di Montauro".
Spiega
Pitaro: "La Calabria ha un patrimonio ambientale straordinario su cui deve
innestare una progettualità volta allo sviluppo sostenibile e, pertanto, la
Regione deve assolutamente intervenire, laddove si ravvisino scempi urbanistici
e danni ambientali, per tutelarlo con ogni mezzo a sua disposizione, mettendolo
a valore nel rispetto assoluto del paesaggio che la Costituzione (art.9)
considera bene inalienabile e non negoziabile".
Nell'interrogazione
il consigliere regionale, dopo aver chiarito che "la costa ionica del
comune di Montauro è parte organica dell'imponente patrimonio ambientale
calabrese", puntualizza, con riferimento all'opera non completata, che
"i
permessi a costruire vengono rilasciati al fine di realizzare l’opera edilizia
con indicazione di termini per l’inizio dei lavori e di ultimazione degli
stessi e con facoltà di concedere l’eventuale proroga solo allorquando vi siano
i tassativi presupposti di legge". Inoltre, "che, in questo caso, è
davvero intollerabile che da molti anni sia in piedi una struttura edilizia non
completata e con inevitabile danno ambientale, estetico, naturalistico e
rischio igienico-sanitario potendo, oltre tutto, la struttura divenire
ricettacolo di animali". Al presidente Spirlì il consigliere regionale
chiede di sapere: "se ha contezza dell'esistenza a Montauro di
questa struttura edificatoria non completata e quali atti, provvedimenti e
interventi politico-amministrativi la Regione intende adottare al fine di
preservare e tutelare la costa e l’aspetto estetico/naturalistico, che non
possono essere sfigurati dalla detta imponente e massiccia costruzione edilizia
i cui lavori ad oggi e da anni risultano fermi e incompleti e mai ultimati”.
Inoltre, “di acquisire carte e documenti dal Comune di Montauro e da ogni altro
Ente pubblico che sia intervenuto nel rilascio di atti autorizzatori o
propedeutici all’adozione degli atti concessori". In più: "di sapere
se, al fine della realizzazione dell’enorme manufatto ad oggi incompleto, la
Regione ha erogato al privato costruttore somme pubbliche". E, in
caso di risposta affermativa: "se trattasi di somme a fondo perduto o di
altro tipo di sostegno e/o finanziamento. E se la Regione, in relazione
all'eventuale sostegno economico, ha svolto verifiche in merito all’impiego
dei fondi pubblici erogati e alla compatibilità dell'erogazione dei fondi
pubblici con il mancato completamento della struttura edilizia".