📌 Ognuno di noi ricorda dove si trovava e cosa stava facendo quel pomeriggio, nel mentre i due aerei dirottati si schiantarono contro le Torri Gemelle del World Trade Center, alle prime ore di quel drammatico mattino americano dell'11 settembre 2001. Una data che ha segnato la vita di tante vittime innocenti ed ha cambiato il corso della storia, dando il via al fenomeno del terrorismo islamico espanso, successivamente, anche in Europa.

 📍Oggi, a 20 anni di distanza, l'Afghanistan è di nuovo in mano ai talebani, diventando di fatto la culla del terrore e dell'orrore, visibile dalle immagini giunte nelle scorse settimane e dalle informazioni che giungono tuttora sulla soppressione dei diritti universali dell'uomo e della donna.

Oggi, come ieri, la lezione da imparare è proprio questa: teorizzare il dialogo con un Premier iscritto nella lista Onu dei terroristi più pericolosi al mondo e con un Ministro dell'Interno ricercato dall'Fbi, è come illudersi del fatto che esista uno jihadismo moderato ed uno violento. 

  È vero che la democrazia non si esporta con le armi ma è altrettanto vero che la democrazia e la libertà bisogna difenderle, ad ogni costo. Il revisionismo miope di coloro i quali attribuiscono alla fame e alla povertà dei Paesi arabi la causa di tutto ciò, ignorando che l'intellighenzia del terrore era composta da miliardari che avevano studiato nei nostri migliori college, fa sì che l'Occidente non guardi preoccupato al ritorno di forza del fondamentalismo islamico ma che, tuttalpiù, il dialogo si tramuti in resa incondizionata. 

 🆘 La vittoria talebana in Afghanistan è l'ennesima dichiarazione di guerra all'Occidente. Una vittoria che "conosce solo il dialogo delle pallottole, gli ideali dell'assassinio, delle bombe e della distruzione e la diplomazia delle mitragliatrici e del cannone", come citava il manuale di addestramento di Al Qaeda. L'unica strada percorribile per la pace è il ritorno alla fede originaria del primo Islam, mediante un grande sforzo internazionale volto all'integrazione ed alla valorizzazione delle diversità culturali e religiose, il resto è solo una minaccia dalla quale prepararsi per difendersi.

 Pasquale Villella

Commissario IdM Castrolibero