Ricostruire un bene da fruire in piena sicurezza, tutelando un patrimonio naturalistico di grande valore sociale per la città. E' questo l'impegno condiviso dal sindaco Sergio Abramo, dal commissario di Calabria Verde, Giuseppe Oliva, e dal presidente dell'Ordine degli agronomi e forestali di Catanzaro, Antonio Celi, che si sono riuniti a Palazzo de Nobili per fare il punto sugli interventi da programmare per la Pineta di Siano dopo i danni causati dagli incendi estivi. Su 350 ettari di superficie boschiva di competenza di Calabria verde, poco più del 10% è stato distrutto dalle fiamme, gran parte dei quali erano comunque spazi non fruibili. Anche la maggioranza delle zone colpite dai roghi, non regolamentate dalla convenzione siglata da Comune e Calabria verde per la gestione dell'area, non sono normalmente raggiungibili dagli utenti.

"L'amministrazione non è ferma, devo ringraziare i tanti cittadini, i volontari, le associazioni che hanno mostrato grande disponibilità e attivismo per un bene di tutta la città. Ci stiamo confrontando con i diversi soggetti competenti, perché un intervento così complesso non si può improvvisare, bisogna andarci con i piedi di piombo", ha detto il sindaco Abramo nel corso della riunione e nella successiva conferenza stampa.

"Si sta lavorando per un programma che permetta, nel tempo, di ripristinare il verde danneggiato dagli incendi, con l'ausilio di tecnici e competenze che devono orientare tutte le azioni da mettere in campo", ha proseguito il sindaco. A tal proposito, il presidente Celi ha aggiunto che "in questa fase è necessario procedere con cautela, nel rispetto dei tempi dettati dalla natura. Uno studio sul campo permetterà di individuare gli alberi e le piante in stato di pericolo, da abbattere, ma anche quelli che possono essere recuperati in maniera naturale. Siamo a disposizione con l'obiettivo di ripristinare il polmone verde, favorendo le specie autoctone e maggiormente resilienti rispetto ai rischi di incendi".

Il commissario Oliva ha rimarcato, inoltre, che "alcune specie pioniere, all'interno del complesso boscato, stanno dando i primi segnali di vita e per la prossima primavera potrà verificarsi una naturale ripresa vegetativa. Bisogna velocizzare la ricognizione degli interventi da progettare, ma ricordo che la Legge quadro dello Stato, numero 350, pone un limite di cinque anni per le opere di rimboschimento, fatti salvi interventi eccezionali, da autorizzare in deroga, nel caso di eventuali riflessi per la pubblica incolumità".