"Addio, monti sorgenti dall'acque, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi…"

Con queste struggenti parole Lucia dice addio ai luoghi della sua giovinezza durante la sua 'fuga' da Pescarenico, dopo essersi rifugiata insieme a Renzo e ad Agnese nel convento di fra Cristoforo per sfuggire al rapimento di don Rodrigo. 
È la storia di sempre, ci si muove per qualcosa o si fugge da qualcosa sostenuti da motivazioni diverse e animati da sensibilità differenti. 

La storia dell'uomo, la storia dei popoli,  la storia  dell'umanità è tutta una sequenza di  partenze e ritorni, di migrazioni, di diaspore, di spostamento. 
La teoria predominante in campo scientifico è che i primi esseri umani siano apparsi in Africa e da lì, progressivamente, si siamo diffusi in tutto il continente. 
Anche la leggendaria Torre di Babele di cui narra la Bibbia nel libro della Genesi rievoca il tema della dispersione degli uomini come effetto della disobbedienza all'ordine divino di popolare la terra. Secondo la leggenda, una moltitudine di uomini riuniti in un unico luogo (nei pressi del fiume Eufrate), accomunati da una sola lingua e daI desiderio  di raggiungere il cielo, costrui' una torre così alta da poterlo toccare. Ma Dio, vista tanta arroganza, confuse le lingue, si' da ostacolare ogni forma di comunicazione tra loro.

E così, non riuscendo più a comunicare tra loro, gli uomini furono costretti a dividersi e diffondersi in tutto il pianeta. 
Al di là  del mito, senza migrazioni non vi sarebbe stata  storia, né progresso,  né sarebbero sorte tante civiltà che hanno arricchito l'umanità dal punto di vista economico e culturale. 

In linea generale, i singoli o i popoli si sono spostati e si spostano ancora per cercare migliori condizioni di vita. Lo  spostamento è inevitabile e travolge ogni muro e ogni barriera. Né la muraglia cinese, né i confini costruiti e difesi dai Romani, riuscirono ad evitare le continue incursioni di nuovi popoli. Quelle che noi chiamiamo "invasioni barbariche", erano nient'altro che movimento di popolazioni alla ricerca di luoghi più sicuri e più ricchi. Da questi spostamenti hanno avuto  origine fasi diverse della storia e il sorgere di nuove culture. Se guardiamo solo all'Italia, è un compito difficile elencare i diversi popoli  che vi si sono stanziati nel corso dei secoli, e noi siamo il risultato di questa continua fusione tra popoli. Oggi si conta che trecento milioni di persone sono in movimento nel mondo. 
Non ci sono barriere che tengano. Come tanti altri popoli,siamo destinati alla contaminazione e il nostro territorio sarà  abitato proprio da questi giovani che arrivano dall'Africa e da altri paesi e che cerchiamo inutilmente di bloccare. Ricordo che, dopo l'unificazione dell'Italia, dal 1870 al 1914, circa quattro milioni di persone, provenienti  soprattutto dal Meridione e dal Veneto, emigrarono verso  le Americhe. Dopo la seconda guerra mondiale, con la ripresa dell'Italia e il "boom economico", tanti meridionali, con le famose valige di cartone, emigrarono verso il Nord e verso diversi paesi europei alla ricerca di lavoro e di una vita più umana e decente. Oggi, con una espressione abusata, si parla non di emigrazione, ma di "fuga dei cervelli" divisi tra chi va  all'estero per fare nuove esperienze, completare la propria formazione nelle  più prestigiose università e poi tornare, e chi va via con valigetta e computer per nuove opportunità di lavoro, in paesi dove le competenze vengono valutate e premiate,ma accompagnati dalle parole di Lucia e dalla amara consapevolezza che difficilmente ritorneranno.
Buona domenica

Orlandino Greco IDM