La gratitudine è un sentimento divino. 

Fu il mio caro parroco Don Franco ad illuminarmi sul senso della gratitudine, narrandomi un episodio dei Vangeli che sorprende per la sua attualità. Gesù camminava seguito dai discepoli e da una grande folla, quando dieci lebbrosi, da lontano, (i lebbrosi dovevano stare a distanza) gridarono: Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di noi! Gesù, in uno slancio compassionevole, disse loro: andate e presentatevi al Sacerdote per la purificazione. Mentre erano in cammino, si accorsero di essere guariti. Nove di essi continuarono a camminare. Solo Uno si voltò indietro per ringraziare il Maestro. Quando Gesù lo vide, esclamò: gli altri nove dove sono? Poi concluse: solo questo straniero (era un samaritano)ha sentito il bisogno di rendere grazie a Dio! 
Aneddoti, parabole e racconti sulla gratitudine ve ne sono una infinità e tutti descrivono molto bene certe sfumature dell'animo umano.
L'esperienza realistica porterebbe a dire:non fare del bene se non sei preparato all'ingratitudine. O, come diceva qualche anziano, "fare del bene è delitto". 
Purtroppo l'ingratitudine è un sentimento diffuso, soprattutto nel nostro tempo. Ma del resto la gratitudine è un dono divino e, come qualcuno ha scritto, "non è solo la più grande virtù, ma la madre di tutte le altre". Occorre esercizio per praticare la gratitudine. Occorre impegno per dimostrare la gratitudine, mentre l'ingratitudine è fatta di nulla, si alimenta di inerzia e indifferenza.

La gratitudine è un sentimento, e come tutti i sentimenti deve nascere dall'interno, dal profondo, per far sì che non si risolva in forma vuota. La gratitudine richiede sensibilità, nobiltà d'animo, raffinatezza umana.

Il concetto di gratitudine è strettamente legato al concetto di dono. E se ci pensiamo bene, nulla ci è dovuto, tutto è dono. E invece diamo per scontate tante cose, troppe.
Dovremmo essere grati per la vita che ci è stata data, per la natura che ci circonda, per il sole che ci illumina, per l'acqua  che è fonte di vita. Queste cose non le abbiamo fatte noi, esistono, sono un dono della natura. E noi dovremmo essere grati e dovremmo sapere apprezzare, con gioia, quelle straordinarie cose normali: aprire gli occhi al mattino, essere vivi, respirare, vedere le bellezze della natura, incontrare le persone che ci vogliono bene. Anche il saluto di una persona, o un sorriso, sono un dono e dovremmo essere grati. 
Il punto è che siamo troppo abituati a prendere per capire che il prendere presuppone un dare. E ci vuole un animo assai sensibile e una mente assai raffinata per riconoscere lo straordinario nell'ordinario, per cogliere la magnificenza di un dono, per dimostrare gratitudine per tutto questo. Ecco perché la gratitudine è un sentimento divino. 

Buona domenica Orlandino Greco IDM