CATANZARO: Negli ultimi quattro mesi sono oltre 150 i cani e gatti uccisi con il veleno in diverse località della provincia di Catanzaro, compreso il capoluogo. L'ultimo caso denunciato proprio ieri dall'AIDAA - Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente - accaduto a Gimignano dove in un mese sono quasi una quindicina tra cani e gatti che hanno perso la vita dopo essere stati avvelenati. Per questo motivo i vertici nazionale dell'AIDAA hanno oggi scritto una lettera al procuratore capo della repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri. Nella lettera anticipata questa mattina via e-mail gli animalisti fanno una disamina secca e completa della situazione dell'avvelenamento di cani e gatti e scrivono: "La mattanza è andata in crescendo da alcuni mesi ed in particolare pare sia diventata una forma di ritorsione contro i cani randagi da quando ad agosto accadde la tragedia della morte della giovane di Soverato uccisa da una muta di cani, vicenda sulla quale questa procura sta scrupolosamente indagando. Da allora si sono susseguiti decine di casi di morte di cani e anche gatti uccisi sia con lumachicida che con i bocconi contenti veleno ed altre sostanze tossiche per questi animali che spesso provocano una morte tra atroci dolori di questi animali. I fatti sono stati riportati meticolosamente dalla stampa locale e nazionale dalla prima mattanza avvenuta proprio nel capoluogo fino all'ultima da noi segnalata nella giornata di ieri nel comune di Gemigliano dove in un mese sono stati ammazzati con il veleno oltre una decina di animali, senza che nessuno sia intervenuto nonostante le ripetute segnalazioni". E dopo aver ricordato le responsabilità delle amministrazioni locali nella mancanza di campagna di sterilizzazioni gli animalisti di AIDAA si rivolgono direttamente al procuratore Gratteri chiedendo un'azione incisiva proprio per combattere anche a livello giudiziario questi reati.