Pandemia e ignoranza: connubio pericoloso 

Le pestilenze e le epidemie, così come le false notizie, sono sempre esistite. Spargere notizie false e tendenziose e sobillare le folle è stata sempre un'arma micidiale  per colpire i propri avversari, soprattutto politici o religiosi. Socrate venne condannato, come empio e corruttore dei giovani, per motivi politici. E per motivi politici e religiosi è stato condannato Cristo dalle autorità del tempo, come bestemmiatore e sobillatore politico. Alla base di tutto vi è la furbizia di pochi e l'ignoranza di tanti, causa di tragedie nel corso dei secoli. 

L'ignoranza è rappresentata plasticamente dalla " caverna" di Platone   dove i prigionieri, rivolti verso l'interno e legati da catene, vedono "ombre" di uomini che camminano fuori, riflesse sul muro della caverna. E per loro quelle ombre sono l'unica realtà. Immaginando che qualcuno riesca a slegarsi e uscire fuori, si renderà conto che la vera realtà è un'altra. L'uomo che ha conosciuto il vero, comprende che è suo dovere ridiscendere nella caverna per partecipare agli altri la verità che ha conosciuto, anche a costo di non essere creduto, di essere considerato un folle, un sobillatore che turba la pace. Anche a costo  di essere condannato a morte. 
Socrate nei suoi insegnamenti aveva detto che per raggiungere la verità  immutabile ed universale bisognava elevarsi dal piano della sensibilità, dove si hanno solo opinioni diverse e mutevoli, al piano della ragione ma per fare questo bisogna prendere coscienza di non sapere ovvero redimere i veri ignoranti:coloro che credono di sapere e non sanno. 
Elevarsi al piano della ragione non è  facile perché significa pensare con la propria testa. 

Anche Hegel parla della " fatica del pensiero". La folla abdica facilmente al pensiero e si affida a chi le assicura pane e divertimento. "Panem et circenses", dicevano i Romani. Questo vale per tutti i problemi, particolarmente per le pesti e le epidemie che hanno accompagnato la storia dell'uomo. La folla vuole subito una risposta e un capro espiatorio. Nella epidemia di Atene del 335 a.C. persino uno storico come Tucidide affermò che la colpa era degli Spartani  che avevano avvelenato le acque del Pireo. Nella peste nera del 1348 che distrusse più di un terzo della popolazione europea, la popolazione inferocita accusò soprattutto gli ebrei. Chi ha studiato i "Promessi sposi" ricorda che furono ritenuti colpevoli gli "untori". Nell'ultima pandemia che ci ha colpiti e stiamo vivendo e chissà ancora per quanto tempo, sono tante le ipotesi che sono state fatte,   dal contrasto tra le grandi potenze, all'invenzione di una malattia per tenere soggiogate le persone. 
Ragionevolezza vorrebbe che ci affidassimo alla scienza, intesa come ricerca razionale che progredisce ed è capace di autocorregersi. La scienza vede nei "vaccini" l'unica arma, oltre alle altre direttive o "restrizioni", per vincere questa tragica epidemia. 

Basterebbe conoscere un po' la storia per rendersi conto che le grandi malattie che, per secoli, hanno flagellato l'umanità , come la poliomielite, il morbillo, la tubercolosi, il vaiolo, a partire dal 1700, sono state sconfitte con i vaccini. È sufficiente una piccola operazione matematica per rendersi conto di quanto i benefici superino gli eventuali rischi, insiti in tutto  ciò che facciamo nella nostra vita. 

E allora smettiamola con questi atteggiamenti disfattisti che aumentano il caos nel mondo e diamo speranza affinché  la ragione, anche faticosamente, riesca ad emergere e vincere paure, ignoranza, violenza e pregiudizi. La scienza vinca  sulla la pandemia, la conoscenza trionfi sull'ignoranza.

Buona domenica Orlandino Greco IDM