Stop ai processi sommari e mediatici, ma la politica non utilizzi la 'giustizia' per abbattere il nemico
Il 1993 è un anno fondamentale che da un lato registra la fine dei partiti ideologici (che cederanno il passo ai partiti leaderisti) e dall'altro assiste ad un imprevedibile squilibrio tra i poteri dello stato che avvierà una stagione giustizialista.
Nonostante il principio costituzionale di non colpevolezza, principio cardine del giusto processo nell'ordinamento italiano, consacrato anche a livello sovranazionale, venti anni di
tangentopoli prima e il fenomeno grillino poi hanno alimentato una cultura forcaiola e populista che in qualche modo ha inquinato il dibattito politico-mediatico, condizionando finanche i risultati delle tornate elettorali. "Repubblica fondata sull'avviso di garanzia": così è stata sarcasticamente definita la nostra repubblica da autorevoli costituzionalisti. E in questo clima giustizialista l'istituto dell'avviso di garanzia si è snaturato, svilito, risolvendosi, di fatto, in uno strumento di spettacolarizzazione mediatica a detrimento, soprattutto, degli avversari politici, destinatari in sostanza di una condanna anticipata al di fuori di un giusto/ingiusto processo, al di la' del contraddittorio, al di la' dei fatti.
Il tema vero purtroppo resta che l'avviso di garanzia, nato per tutelare il diritto di difesa degli indagati (sostanziandosi nella comunicazione che il pm sta per procedere nei loro confronti ad atti di indagine che richiedono l'assistenza del difensore), si è trasformato col tempo in una pena da scontare (e subire) in via preventiva. E soprattutto in ambito politico, questa distorsione comunicativa fatta di prime pagine roboanti, questa gogna mediatica, così come le misure immediatamente imposte da larga parte dei partiti, si risolvono in pregiudizio dei destinatari, travolgendo e sacrificando il principio della presunzione di innocenza.
Continuo a riflettere sulla necessità di impedire le distorsioni nocive di questo sistema e sulla opportunità di tutelare la riservatezza degli indagati inibendo la divulgazione a mezzo stampa delle informazioni di garanzia, quanto meno in quegli ambiti in cui il pregiudizio diventa irreparabile, ossia tutte le volte in cui l'istituto si presti a bieche strumentalizzazioni. Sul punto, non può non considerarsi che, a distanza di anni, il trafiletto sulla sopravvenuta archiviazione o sul proscioglimento di chi illo tempore era stato attinto da una informazione di garanzia non è idoneo a ripristinare lo status quo ante degli scenari politici ed amministrativi, irrimediabilmente modificati e compromessi. Uno scenario, quello che si profila in taluni casi, che stritola la vita delle persone e disincentiva l'impegno politico e istituzionale se si considera che, ad onta del principio della ragionevole durata del processo, in Italia un procedimento penale dura in media dagli 8 ai 10 anni.
È censurabile l'atteggiamento dei tanti partiti che strumentalizzano le iniziative della magistratura, glorificata per le occasioni propizie, a detrimento degli avversari politici; ma parimenti da biasimare gli attacchi delegittimanti di talune forze politiche nei confronti di un potere dello stato, anche quando questo dimostra distorsioni e sbavature, ciò perché il rapporto dialettico e dialogico tra poteri dello Stato deve essere sempre improntato al rispetto ed alla correttezza. E la politica in tutto ciò ha grandi responsabilità.
Parafrasando il pensiero di Cicerone, noi uomini siamo nati per la giustizia, e il diritto non è stato costituito dalla convenzione bensì dalla nostra natura. Il fondamento della giustizia è dato dalla lealtà a cui improntare il rapporto tra le persone nella dimensione civile e sociale. Dunque, la Costituzione non può essere per i partiti politici un orpello da sfoggiare solo in fase referendaria o a seconda delle convenienze. La Costituzione deve essere la nostra guida perché è quello strumento che i nostri padri fondatori ci hanno lasciato in eredità per coesistere insieme, in armonia e nel rispetto reciproco.
Buona domenica
Orlandino Greco IDM