L'esperienza di governo regionale per il centrodestra è una testimonianza che vede insieme i partiti che compongono la coalizione ma, soprattutto, gli uomini che ne interpretano il ruolo. Le idee … L'esperienza di governo regionale per il centrodestra è una testimonianza che vede insieme i partiti che compongono la coalizione ma, soprattutto, gli uomini che ne interpretano il ruolo. Le idee camminano con le gambe degli uomini, diceva Ezra Pound ed è certamente questo l'aspetto che caratterizza ogni testimonianza politica e culturale. Le condizioni della Calabria sono note da tempo e spesso vengono sottolineate con un filo di retorica, con un richiamo all'ultimo round che non dà il senso di un confronto tra passato e presente. Dal 1995, anno dell'introduzione del presidenzialismo ( anche se allora parziale) ad oggi, centrodestra e centrosinistra, con in mezzo tante variazioni, si sono alternati senza lasciare una traccia significativa, al punto tale che nessuno dei governatori è riuscito a essere riconfermato. Mi pare di poter dire che l'elemento più importante sia stato quello dell'incapacità di generare una classe politica nuova, valorizzando esperienze e capacità. Per quanto riguarda il centrodestra, che è l'area cui faccio riferimento, la sconfitta più grande è stata quella di non privilegiare meriti e bisogni, parafrasando un importante contributo riformista di Claudio Martelli. 

Non abbiamo vissuto stagioni contrassegnate dal privilegio del merito ma una perpetuazione di ruoli e significati che si sono susseguiti senza produrre effetti sulla comunità. I partiti politici sono diventati, negli anni, subordinate di intese centrali senza contribuire in alcun modo ad arricchire il dibattito e senza fare emergere soluzioni o idee che guardassero a una modernizzazione dell'istituzione. 
Una rivoluzione moderata si concretizza esaltando il principio di meritocrazia nella scelta degli uomini e delle donne cui affidare i segmenti produttivi , culturali e istituzionali non dimenticando mai di agire verso coloro che esprimono bisogni di primaria rilevanza. E' questa la sfida che oggi il centrodestra assume per il quinquennio e a cui, come Lega, partecipiamo sul terreno metapolitico, anche attraverso una proposizione di partito che sia la più vicina alle domande di partecipazione che giungono dall'opinione pubblica. Una sfida aperta che ci vede attivi in una competizione costante sul piano della proposta, dell'ascolto delle classi intermedie, delle responsabilità che vogliamo assumerci senza tirarci indietro. L'obiettivo è quello di presentare un bilancio fatto di consuntivi che rispondano a ciò che l'elettorato ci chiede, nella consapevolezza di essere una grande forza politica nazionale. E per questo lavoreremo, all'interno della coalizione e della squadra di Governo, per ribadire i principi che ispirano la nostra quotidianità. Per essere veramente innovativi senza mai rinunciare alla nostra identità che è una risorsa e che rappresenta la bussola del nostro impegno politico, il vincolo irrinunciabile che ci spinge a chiedere un'intensità di azioni volte a rispondere alla fiducia che gli elettori ci hanno concesso. 
*Capogruppo Lega Consiglio Regionale