Dagli studi al Telesio al perfezionamento negli Usa. Loizzo tra professione e una passione per la politica nata nella destra sociale                                                COSENZA Una vita vissuta tra Cosenza – dove muove i primi passi al Liceo Telesio, da cui si licenzia a 17 anni – e Roma dove studia all'Universita Cattolica del Sacro Cuore. Poi il percorso di perfezionamento negli Stati Uniti, alla Columbia University di New York e una passione per la politica che si manifesta nella prima giovinezza, in parallelo con gli studio.

Simona Loizzo, cosentina, medico, 57 anni, primario, direttore di dipartimento all'Annunziata, consigliere regionale e capogruppo della Lega, tenta la scalata a Montecitorio guidando la lista del Carroccio al collegio plurinominale della Camera.
Una vita dedicata allo studio la sua. Licenza liceale a soli 17 anni saltando l'ultimo anno, laureata in Medicina e chirurgia alla Cattolica a soli 23 anni, un Master in Ortodonzia negli Usa. A quel punto la saudade ha preso il sopravvento e agli Stati Uniti Loizzo ha preferito Cosenza e la Calabria. 
Figlia di Bruno, storico primario pediatra cosentino, nipote di Ettore Loizzo, gran maestro aggiunto della massoneria di Palazzo Giustiniani, Simona ha due figli, Betta, neolaureata in Medicina, e Oreste, laureato in Giurisprudenza. 
Le sue radici politiche sono rintracciabili nella destra sociale. Coordinatrice provinciale del Pdl nel 2011, era il candidato sindaco di Cosenza cui pensava Jole Santelli. 
L'aveva scelta, la presidente della Regione, già nel 2020, pensando a lei come il dopo Mario Occhiuto. 
Poi, l'anno scorso, l'incontro con Matteo Salvini e la scelta di concorrere per il seggio regionale. Eletta con circa 5.500 preferenze a Palazzo Campanella, capogruppo subito dopo, proprio il leader della Lega l'ha voluta a guidare il listino in Calabria. 
Il suo elettorato è poliedrico: molti medici, ovviamente, ma Loizzo pesca in maniera sostanziale anche nei ceti popolari.
Il claim delle Regionali 2021 era "Finalmente Simona", una sorta di alter ego in cui si sono identificati diversi amministratori locali della provincia. Qualche settimana fa ha depositato la proposta di legge regionale per il referendum sulla città unica di Cosenza Rende, una battaglia che promette di non trascurare anche se dovesse andare a Montecitorio.
Ora, la sfida per il seggio parlamentare. Più volte ha parlato di socialismo tricolore, strizzando l'occhio ai riformisti e immaginando una possibile convergenza con una regione dalla grande tradizione socialista. 
Un termine a lei caro, perché legato all'idea di destra sociale, quel segmento politico che guarda agli ultimi come missione principale.
Se sarà eletta avrà come campo d'azione principale la sanità. Ambizioni da sottosegretario? Non si sa ma, d'altra parte quello è il settore da cui proviene e che predilige per le sue battaglie politiche. 
In mezzo il sogno di poter concorrere, con Roberto Occhiuto, alla realizzazione del nuovo, grande ospedale di Cosenza.