Nessuno ne parla, ma adesso che si sta formando il governo è un tema di attuale importanza, un tema significativo per tutto il paese: l'autonomia regionale differenziata.
La maggior parte dei cittadini non hanno ben chiaro ilsignificato di ciò e soprattutto delle sue implicazioni in termini di disuguaglianza dei diritti e divari sociali tra nord e sud.
Questa manovra comporterebbe la sottrazione di ingenti risorse finanziarie alla collettività nazionale e il disgregarsi dei servizi ed infrastrutture logistiche come aeroporti, porti , reti di distribuzione dell'energia, ecc., che hanno una entità nazionale ed una struttura unitaria.
Il Centro studi Eurispes ha evidenziato, nel rapporto del 2020, che dal 2000 al 2017 al sud sono stati sottratti in media 46,7 miliardi di euro l'anno, più di 840 miliardi di euro netti. A fortificare questa tesi anche i dati Svimezconfermano ancora di più il divario, sottolineando che il Nord riceve una percentuale della spesa pubblica molto superiore al Sud: circa 4 mila euro pro capite in più.
L'autonomia differenziata accentuerebbe di più tale divarioaumentando ancora di più le tensioni sociali e il sottosviluppo economico del sud Italia.
Ma nemmeno le Regione "ricche" che ottengono l'autonomia differenziata possono trarne beneficio:
Oggi come rappresentante politica di Italia del Meridione ritengo sia necessaria una lunga riflessione sulla questione dell'autonomia differenziata che reca danno a tutti , e non solo al sud. Sarebbe opportuno pensare ad un progetto di sostegno e sviluppo del Mezzogiorno, con investimenti nel territorio che porterebbero vantaggi a tutto il paese.
Rita De Lorenzo
Vice Segretaria Regionale di Italia del Meridione (IdM)