PALERMO- I Ros dei carabinieri arrestano dopo 30 anni il latitante boss di Castelvetrano Matteo Messina Denaro.

Sotto mentite spoglie, alias: Andrea Bonafede, un uomo distinto in cura in day hospital presso la clinica "La Maddalena" di Palermo. 
Cappellino, occhiali scuri, persona sicura di se, coperto da un cappotto di montone. Stava facendo indisturbato la sua colazione nei pressi della clinica prima di un ciclo di chemio da affrontare, un momento che durò poco e dopo aver accennato una breve fuga si arrese alle forze dell'ordine, ammettendo la sua vera identità. Sono Matteo Messina Denaro Boss di Castelvetrano.
L'arresto sarebbe stato salutato da un applauso molto forte delle persone presenti al fatto.

L'inchiesta è stata coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio De Lucia e dal procuratore aggiunto Paolo Guido, con l'accusa principale di avere partecipato alla strategia stragista che portò alla morte tra gli altri di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.Ingente il dispiegamento dei carabinieri del Ros per l'operazione soddisfacente.
Dopo la cattura, è stato portato nella caserma San Lorenzo e poi trasportato all'aereoporto di Boccadifalco per essere trasferito, secondo quanto si apprende, in un carcere di massima sicurezza.

Ora Cosa Nostra non esiste più?
Si chiude davvero un ciclo? Quale sarà l'abito nuovo che verrà indossato dalla mafia? Questi i principali interrogativi di riflessione collettiva, alla luce della notizia diffusa dall'Ansa, in mezzo a sentimenti di pietà e compiacimento.



Gennaio, 16 2022

Manuela Molinaro
Redazione, Centro Calabria News