Milano- Secchi di vernice arancione imbrattano l'opera dell'artista Maurizio Cattelan. Tre i denunciati. Governo indignato all'opera, per varare incisivi interventi normativi.
L'immagine che sta facendo il giro del mondo, vede una delle opere più dissacranti dell'artista Maurizio Cattelan, imbrattata di una vernice lavabile di colore arancione. Gli autori di questo scempio ennesimo, sono i disobbedienti ambientalisti che dal 2021, con gesti che definiscono pacifisti, si ribellano al governo italiano, per non far riaprire le centrali a carbone dismesse e interrompere i progetti di nuove trivellazioni per l'estrazione di gas naturale, a vantaggio di eolico e solare.
Protagonista dell'accaduto, è Piazza Affari, Milano, con quel bellissimo marmo di Carrara davanti a Palazzo Mezzanotte dal 24 settembre 2010 che diviene bersaglio dei social media, fa eco, fa riflettere e non fa restare inermi.
I militanti, un ragazzo e una ragazza di 23 anni e un trentanovenne, accompagnati in Questura e denunciati dalla Digos per la violazione dell'articolo 518-duodecies del Codice Penale, che punisce con la reclusione da due a cinque anni e con una multa da 2.500 a 15 mila euro chiunque distrugga, disperda, deteriori, deturpi, imbratti o usi illecitamente beni culturali o paesaggistici.Ai due più giovani, che il 7 dicembre avevano partecipato all'imbrattamento della facciata della Scala nel giorno della Prima, è stata ulteriormente notificata, la violazione del foglio di via dal Comune di Milano.Negli ultimi mesi hanno preso di mira di volta in volta i simboli delle istituzioni (Palazzo Madama), opere e luoghi d'arte (la Bmw di Andy Warhol, la Pinacoteca di Bologna, la Cappella degli Scrovegni di Padova) e le arterie più trafficate del Paese (con blocchi al Grande Raccordo Anulare di Roma, in Tangenziale a Milano e al traforo del Monte Bianco).Alla luce di questo atto vandalico per molti, per altri la protesta di una minoranza, ci si chiede: Imbrattare un'opera d'arte è più una performance trasgressiva o uno strumento per far passare un'idea?La riflessione resta una responsabilità collettiva.