CATANZARO –  Il 28 Gennaio 2023, si è tenuta la Cerimonia di Inaugurazione dell'Anno Giudiziario 2023 presso la Corte di Appello di Catanzaro.  La cerimonia è stata Presieduta dal Presidente Vicario della Corte di Appello, Dott.ssa Gabriela Reillo, che ha dato l'incipit ai lavori,  rendicontando l'attività del distretto e analizzando la produzione giurisprudenziale, civile e penale dei sette Tribunali circondariali.

 

A seguire i Rappresentanti degli Organi Istituzionali (Rappresentante del CSM e rappresentante del Ministro della Giustizia), poi il Procuratore Generale ed infine i Rappresentanti dell'Avvocatura. Tra i rappresentanti dell'Avvocatura il Presidente dell'Ordine Distrettuale degli Avvocati di Catanzaro, Avv. Antonello Talerico e successivamente il Presidente della Camera Penale di Catanzaro, Avv. Valerio Murgano.

Gli accenti sulla riforma della giustizia, sulla riduzione dei termini e la questione che i tempi processuali non sono ritardati da termini eccessivamente lunghi bensì dall'eccessivo carico giudiziario che si abbatte sulle Procure e Tribunali; ancora,  dalle carenze organiche lavorative e dalle Corti di Appello in stato di sopravvivenza. Una riforma che mette in disaccordo un po' tutti,  

Gabriella Reillo, in questa occasione, sottolinea  il considerevole aumento dei reati di associazione a delinquere di stampo mafioso e di associazione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti in tutto il distretto, con particolare riferimento alla provincia di Vibo che è quella che in Italia registra il più alto tasso di fenomeni delinquenziali legati all'incidenza della 'Ndrangheta. "Sono state avanzate 206 richieste di misure cautelari personali che hanno riguardato 1.126 indagati, di cui 952 per reati di competenza della Dda. Come puntualmente accade dagli anni '90, la massima attenzione è stata rivolta al processo e alla modifica delle regole che lo disciplinano, dimenticando che negli ultimi dieci anni si sono avuti quasi 20 interventi sulla normativa processuale sia nel settore penale sia in quello civile".

Da parte di tutti i professionisti, una voce unanime: una politica, una giustizia che manca di cultura di un sistema in sinergia. Troppe riforme che si susseguono senza che prima vengano verificati gli effetti della riforma precedente. Nello specifico, Riforma Cartabia allora si può dire garantista o giustizialista? Quesito aperto.

Un ultimo accento, quello più importante: Cosa fa la Giustizia in Calabria? In prospettiva si pensa ad un modus operandi credibile e partecipato ma da parte dei cittadini si percepisce e si vive solo tanta inadeguatezza. Non resta che guardare al futuro con tanta fiducia e speranza.  

 




Gennaio, 30 2023

Manuela Molinaro

Redazione centro Calabria News