Secondo l'Oms, il bilancio potrebbe arrivare a 20.000 vittime. Danni e incendi ai gasdotti. Una corsa contro il tempo, il freddo devastante, le urla della gente mentre si continua la ricerca dei sopravvissuti. Il castello di Gaziantep finisce di sbriciolarsi dopo duemila anni e sono almeno 4.300 i morti. In particolare, in Turchia sono stati segnalati 2.921 decessi, secondo quanto riferito da Yunus Sezer, responsabile dei servizi per le catastrofi. In totale sono stati segnalati 15.834 feriti. Mentre in Siria le vittime sono finora 1.451 e 3.531 feriti. Cifre destinate inevitabilmente a salire, mentre si scava tra le macerie senza soste, con la paura che bracca alle spalle ed il timore che possa succedere ancora.

Il presidente Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato 7 giorni di lutto nazionale e le scuole di tutto il Paese rimarranno chiuse fino al prossimo 13 febbraio. Un terremoto così disastroso non si vedeva dal lontano 1938, ricordiamo il terremoto che colpì la città di Smirne nel 2021 che fece 117 vittime. Questa volta la Turchia si trova di fronte ad una vera e propria catastrofe; la macchina dell'Afad, ha estratto più di 6 mila persone nella giornata di ieri ma potrebbe non bastare.

Gli aiuti e la vicinanza non stanno mancando, sia dai Paesi al di fuori della Nato che da quelli dell'Unione Europea. La Germania è stata la prima a offrire aiuto, non è mancata all'appello la Grecia nonostante i rapporti tesi degli ultimi tempi, così la Francia con Macron. Soprattutto, non sono mancate le telefonate del presidente ucraino Volodimir Zelensky e del leader russo Vladimir Putin. Inevitabile che un certo coordinamento scatti proprio tra Russia e Turchia. Italia pronta ad inviare aiuti.

La Croce Rossa turca intanto cerca di gestire al meglio i campi profughi e gli ospedali nella provincia del nord ovest siriano di Idlib. Intanto, si è appreso che una ventina di presunti combattenti dello Stato Islamico (Isis) sono fuggiti dalla prigione militare di Rajo, situata vicino al confine turco della Siria nord-occidentale, durante un ammutinamento a seguito del terremoto.

La priorità: togliere dalle macerie più corpi possibili, vivi e morti.

Febbraio, 07 2023

Manuela Molinaro

Redazione Centro Calabria News