"Ho imparato da mio padre che a rendere davvero una donna libera, è soprattutto il lavoro. Su tale principio ho basato la mia attività di giornalista e quella personale".

Questa è Bice Biagi, grande donna, grande giornalista, una professionista che come il papà lascia un vuoto. È scomparsa nella mattinata di ieri a 75 anni. Nata a Bologna il 5 maggio del 1947 e da sempre in prima linea per la libertà di stampa e per i diritti delle donne; testimone dei profondi cambiamenti del mondo e della società da protagonista, raccontandoli.

Va via una persona che ha rappresentato sul campo un esempio di battaglie per l'informazione spesso anche di fianco al suo amato padre dal quale ha imparato a costruire la sua professione basata su sani principi, dalla continua formazione alla correttezza, alla volizione. È stata l'associazione Articolo 21, della quale Bice Biagi contribuiva nel ruolo di garante, a comunicare la sua scomparsa. La Federazione nazionale della Stampa italiana esprime cordoglio alla famiglia.

Forte e volitiva, ironica e franca, determinata e attenta. No ai bavagli, si alla difesa dei diritti costituzionali. Una personalità come poche, il suo obiettivo non era svoltare nella vita e raggiungere notorietà ma, ottenere qualcosa dalle sue battaglie fatte con la penna e con la parola, sin dai tempi dell'Università quando, iscritta alla Facoltà di Lettere alla Statale di Milano era già molto attiva nel sostenere lotte di libertà.

"Credo che la libertà sia uno dei beni da apprezzare di più. La libertà è come la poesia: non deve avere aggettivi, è libertà e la società purtroppo è permissiva nelle cose che non costano nulla."

Rip.

Marzo, 17 2023

Manuela Molinaro

Redazione Centro Calabria News