Non si placano le proteste a Teheran contro il regime. Rabbia nell'opinione pubblica iraniana. Si protesta fuori da alcune scuole di Teheran e Ardabil, così in strada, intonando canzoni e slogan contro il leader supremo dell'Iran, l'Ayatollah Ali Khamenei. Cento ragazze intossicate e la questione sul piano dell'informazione sembra blindata se si vuole scavare a fondo. L'agenzia di stampa locale fa sapere soltanto che nella giornata di ieri, le studentesse di sette scuole femminili della città di Ardabil (nord) si sono sentite male in mattinata per le esalazioni, sono state portate in ospedale, dopo si sarebbero sentite meglio ed ancora che in un liceo di Tehransar, nella capitale, gli studenti sia uomini che donne, sono stati avvelenati dalla diffusione di una specie di spray; l'agenzia di stampa Fars, che cita i genitori degli studenti non aggiunge altro.

Secondo le stime fornite mercoledì dal portavoce della commissione parlamentare per la salute, Zahra Sheikhi sono quasi 800 studenti vittime di avvelenamento respiratorio, continuano le ricerche per fare luce sull'accaduto. I risultati specifici degli esami tossicologici forniti dal ministero della Salute e citati da un deputato, secondo AFP, indicano che la sostanza utilizzata a Qom sarebbe stata composta da un gas denominato N2, a base di azoto, utilizzato nell'industria o come fertilizzante agricolo.

Il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha affidato oggi al ministro dell'Interno l'incarico di indagare sulle intossicazioni. "Monitorare e indagare rapidamente su questa questione è della massima importanza", ha detto durante una riunione di governo. "Dobbiamo arrivare alla radice del problema il prima possibile", ha aggiunto il presidente, chiedendo ai ministeri della Salute, dell'Intelligence e ad altre agenzie interessate di collaborare nelle indagini. Secondo quanto riportato dall'agenzia Tasnim, si cerca in tutti i modi di rassicurare le famiglie, in seconda battuta l'intera popolazione che non crede assolutamente alla versione propinata dalle autorità che incolpano gruppi estremisti, per questo motivo si scende a manifestare. Sui social si è uniti contro un governo che bleffa; hanno dichiarato che non si fermeranno.

 


Marzo, 02 2023

Manuela Molinaro

Redazione Centro Calabria News