Più che parlare di riforma, si potrebbe parlare di "Terremoto Cartabia", così come anche sostenuto da numerosi addetti ai lavori in quanto, la spirale di cambiamenti avviati dal progetto di ridisegno del processo civile rischia di creare più problemi che benefici. Le preoccupazioni più urgenti riguardano il diritto di famiglia e quello minorile. Entro il 2025 i vecchi Tribunali per i minorenni cederanno il passo ai nuovi Tribunali unici per la famiglia. Con tutte le incognite del caso. Nel frattempo alcuni provvedimenti sono già operativi tra roventi polemiche come quella sul Rito unificato per la fine del matrimonio: i coniugi dovranno depositare "Dedizioni scritte" per velocizzare i tempi. La fine del matrimonio ricalcherà lo stile americano, è un bene o un male?

La ratio del provvedimento sta nel tagliare i tempi e rendere la vita più facile alle persone coinvolte in questi procedimenti. Ma è davvero così? Qualche dubbio rimane, anche sul piano etico. Secondo l'avvocato Gian Ettore Gassani, presidente dell'Associazione matrimonialisti italiani, "siamo di fronte a una buona legge che rischia, però, di essere inapplicabile per la mancanza di mezzi, risorse e personale per la giustizia".

Lo status di divorziato, che con la riforma potrà essere ottenuto in tempi molto più rapidi, incide in diverse questioni, come la possibilità di risposarsi con rito civile e l'uscita del coniuge dallo status di erede legittimario, così sulla genitorialità, in quest'ultimo caso, le parti che si separano devono presentare prova di come intendono seguire i figli, stabilire anche uno schema per gli incontri, così da consentire al giudice di decidere al meglio sull' affidamento e diritto di visita. Con le nuove regole, il giudice potrà sanzionare la persona che accetta il piano genitoriale proposto, ma poi non si impegna a rispettarlo nei tempi e nelle modalità. Inoltre, è previsto un risarcimento nel caso in cui una delle due parti dovesse omettere al giudice le proprie reali condizioni economiche, al fine di pagare un contributo di mantenimento inferiore. 

Tanti sono i dubbi da parte degli avvocati matrimonialisti i quali vedono aumentare le responsabilità e accorciarsi i tempi di raccolta di tutti i documenti necessari alla causa. Si è tutti d'accordo sullo snellimento dei tempi processuali ma bisognerebbe pensare prima alla qualità e poi alla quantità. "Non si può pensare di velocizzare i processi cambiando una legge, perché servono più risorse, più investimenti. Abbiamo cause di separazione che durano anche 5-6 anni. La classe forense deve far sentire la propria voce. Alla fine siamo noi avvocati i parafulmini".

Una Riforma, quella della Cartabia che non mette tutti d'accordo ma divide già dal suo debutto iniziale, figuriamoci nel momento in cui entrerà nel pieno dell'attuazione.

Marzo, 02 2023

Manuela Molinaro

Redazione Centro Calabria News