Il governo ha approvato un disegno di legge per inasprire le sanzioni contro gli attivisti del clima, che già oggi possono essere puniti con multe e carcere sulla base delle norme in vigore da Martedì 11 Aprile. Il Consiglio dei Ministri, ha approvato nello specifico, un disegno di legge che introduce nuove disposizioni in materia di distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici. Il testo del disegno di legge non è ancora pubblicamente disponibile, ma il Governo ne ha riassunto il contenuto in comunicato stampa. Imbrattare beni culturali o paesaggistici prevede una sanzione da 10 mila a 40 mila euro, che sale a 60 mila per chi invece li distrugge.

Negli ultimi mesi queste azioni sono diventate insostenibili; vernici che hanno imbrattato la facciata esterna del Senato, Palazzo Vecchio a Firenze e la Fontana della Barcaccia a Roma tutto per protestare contro i cambiamenti climatici. Li chiamano gli attivisti di ultima generazione, in realtà già molti di loro sono stati denunciati per diversi reati, per cui sono in corso anche alcuni processi. Ci sono quelli che hanno imbrattato Palazzo Vecchio a Firenze il 17 marzo, quelli che hanno imbrattato la teca del quadro di Van Gogh a Roma lo scorso novembre e quelli che hanno versato il liquido nero di carbone vegetale nella Fontana della Barcaccia, sempre a Roma, il 1° aprile

Una lotta che va avanti dal 2019. I danni sono sempre più gravi e qualcosa di più incisivo doveva essere fatto. Intanto, gli attivisti hanno ricevuto in totale circa 450 denunce per reati collegati all'imbrattamento di edifici e monumenti o per aver bloccato strade. Il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano sottolinea: "Per ripulire occorrono l'intervento di personale altamente specializzato e l'utilizzo di macchinari molto costosi. Chi compie questi atti deve assumersi la responsabilità anche patrimoniale", ha continuato il ministro: "Secondo i dati che mi sono stati forniti dalla Soprintendenza Speciale di Roma, il ripristino della facciata del Senato è costato 40mila euro. Ebbene, chi danneggia deve pagare in prima persona". A seconda del danno, si va da un minimo di 10mila a un massimo di 60mila euro e tali somme vanno ad aggiungersi a quelle eventualmente comminate in sede penale o civile. Si tratta, infatti, di sanzioni amministrative immediatamente irrogabili dal prefetto del luogo dove il fatto è commesso, sulla base delle denunce dei pubblici ufficiali. La previsione delle multe si aggiunge quindi alle pene già previste dal codice per i reati di danneggiamento che include anche la reclusione da sei mesi a tre anni.

A questo punto gli attivisti di ultima generazione come potrebbero essere definiti? Ambientalisti o disobbedienti civili? Dicono di voler salvare il mondo ma a ben vedere, sono senza principi ma seguono solo un loro codice, giustificandosi con un: "la vernice, è lavabile. Il problema è che il nostro pianeta è condannato a morte".

Aprile, 13 2023

Manuela Molinaro

Redazione Centro Calabria News