SMANTELLAMENTO DEL CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE (CNR) DI GERMANETO.

L’ente pubblico nazionale Consiglio Nazionale delle Ricerche – Unità di Ricerca Neuroimmagini aveva sottoscritto con l’UMG una convenzione quadro che prevedeva attività di ricerca e corsi di alta formazione. A tal proposito veniva attivata anche presso il Polo di Germaneto una unità organizzativa che avrebbe dovuto contribuire alla ricerca scientifica sulle vari patologie neurologiche (sclerosi multipla, parkinson, epilessia, alzheimer, etc..).

Sennonchè, l’UMG ha richiesto la restituzione dei locali in un uso al CNR che pertanto cesserà le proprie attività di ricerca e formazione nella sede di Germaneto di Catanzaro.

La dotazione di attrezzature e apparecchiature scientifiche di primo piano (tra cui una risonanza magnetica ad alto campo 3 tesla, con cui sono stati eseguiti oltre 10.000 esami per i tanti malati calabresi) probabilmente verranno acquisite al patrimonio dell’Università cosentina – Unical o comunque verranno trasferite in altre sedi.

La decisione del Rettore dell’UMG, De Sarro, di “sfrattare” il Cnr potrebbe essere letta come una bocciatura della gestione del Prof. Quattrone, altrimenti non si comprenderebbe come mai il nostro territorio si permetta di perdere un Centro di eccellenza e di ricerca come il Cnr.

Personalmente ho tentato di verificare anche quali fossero le modalità di accesso alle attività di ricerca, ovvero quali erano le modalità di selezione dei malati da sottoporre agli esami neurodiagnostici (si parla di oltre 10.000 esami eseguiti dal Cnr) per i quali in Calabria molti malati attendono oltre un anno in ragione delle lunghe liste di attesa, ma non ho trovato alcun disciplinare o protocollo o convenzione in grado di rendere pubbliche le sopradette modalità.

E’ l’ennesimo tassello che viene a mancare alla sanità catanzarese e calabrese, che vede sempre più indebolito il proprio ruolo politico e sanitario nel panorama regionale, ed il tutto avviene senza che alcuno dei protagonisti senta la necessità di renderne pubbliche le ragioni.

 

L’ASP DI CATANZARO ED IL TRASFERIMENTO DEI DIPARTIMENTI IN ALTRE SEDI. 

Il Commissario dell’Asp di Catanzaro, Dott. Spaziante, sta procedendo al trasferimento di alcuni Dipartimenti dell’Asp di Catanzaro in altre sedi della medesima provincia e decentrando anche alcune attività della stessa Direzione Generale.

In tale quadro, pare oramai certo che tra i primi dipartimenti “in partenza” ci sarà proprio quello Materno Infantile (che comprende i servizi ospedalieri Ginecologia e Pediatria e territoriali come i Consultori e Neuropsichiatria infantile), che dopo tanti anni perderebbe la sua sede di Catanzaro, nonostante si tratti di uno di quei dipartimenti che avranno la necessità quotidiana di interfacciarsi con la nuova Azienda Unica Dulbecco, per cui appare del tutto inspiegabile il suo decentramento rispetto alla sede catanzarese.

Si aggiunga che il Dipartimento Materno Infantile rientra in realtà in un mega Dipartimento interaziendale per l’area centrale Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia e, proprio in ragione di ciò era stato collocato a Catanzaro.

I vertici aziendali dell’Asp di Catanzaro dovrebbero spiegare quali siano le reali motivazioni di tali scelte che appaiono del tutto illogiche ed incoerenti rispetto al processo di sintesi e di unificazione voluto da Occhiuto per la sanità calabrese.

LA BOCCIATURA DELL’ASP DI CATANZARO ED IL RUOLO DI CAPOFILA DELL’ASP DI COSENZA.

Nei giorni scorsi l’Asp di Catanzaro ha subito una bocciatura e, ciò a vantaggio dell’Asp di Cosenza che ha assunto il ruolo di capofila per gestire l’emergenza-urgenza in attesa della piena operatività della nuova Azienda Zero.

In sostanza l’Asp di Cosenza quale azienda capofila dovrà garantire, gestire e uniformare su tutto il territorio calabrese, il funzionamento del numero unico di emergenze e del soccorso sanitario di emergenza e urgenza territoriale 118 ed elisoccorso. Con un accordo tra Azienda Zero e Asp di Cosenza sono stati assegnati a quest’ultima tutte quelle competenze che Azienda Zero ancora non potrà fare, in attesa di essere a pieno regime.

L’AREA CENTRALE DELLA CALABRIA E LA NECESSITA’ DI UN NUOVO SVILUPPO.

L’area centrale della Calabria è destinata a depotenziarsi nei vari ambiti ancor più se si pensa che dopo l’area Metropolitana di Reggio Calabria, Cosenza-Rende-Castrolibero si preparano alla loro fusione per istituire un’area economicamente e politicamente molto forte e altamente competitiva.

In ragione di ciò vorrei avviare un importante tavolo di lavoro con i Sindaci dei Comuni dell’Area centrale che vorranno partecipare al fine di programmare nuove strategie di sviluppo ed un nuovo ruolo politico per rilanciare l’economia di un territorio altamente compromesso dal suo passato e dalle prospettive attuali.

Antonello Talerico

Consigliere Regionale Area Centrale