Torino – Il Salone del Libro di Torino  '23 diventa luogo di contestazione. Ieri pomeriggio, un gruppo di attivisti di 'Extinction Rebellion' e di femministe di 'Non una di meno' hanno messo in atto una contestazione nei confronti della ministra alla famiglia, natalità e pari opportunità Eugenia Roccella, ospite al Salone del libro di Torino per la presentazione del suo libro "Una famiglia radicale", pagine che a suo parere parlano più di diritti che di libertà, di democrazia. La ministra è stata costretta ad abbandonare il palco: "Per motivi di democrazia a voi sconosciuti lascio il palco", ha detto la ministra rivolgendosi ai contestatori. La Digos ha identificato e denunciato per violenza privata 29 persone.

Le attiviste si sono fatte notare con cori fatti di slogan molto incisivi "Sul mio corpo decido io" e "fuori lo Stato dalle mutande", nel mentre, una delle attiviste si è avvicinata al tavolo dei relatori leggendo un comunicato sovrastando tutto il resto ma la ministra con pacatezza, ha invitato i giovani ad intervenire sul palco per spiegare i motivi della loro protesta e ha chiesto alla polizia, di non allontanare nessuno – "Non potrei accettarlo – ha detto –  ho un passato in cui venivo portata via ai sit-in e non voglio che questo succeda". Dopo l'intervento dal palco dell'attivista, la ministra ha risposto: "Volevo un dialogo, tu hai fatto solo un intervento".

La situazione è degenerata alle parole del direttore del Salone, Nicola Lagioia secondo cui si tratterebbe di una contestazione pacifica; egli, va in qualche modo ad avallare l'agire dei gruppi e di contro, la deputata di Fdi Augusta Montaruli rivolgendosi a Lagioia, ha detto: "Vergogna, come fai a dire che questa è una manifestazione pacifica?". La situazione è sfuggita di mano, così le forze dell'ordine sono state costrette ad intervenire.

Un pomeriggio di fuoco tenendo conto che all'esterno della Fiera, alcuni manifestanti si sono esposti favorevoli all'aborto e, con l'intento di far capire allo Stato quanto la politica consideri diritti di serie A e di serie B.

"Le nostre vite valgono, siamo e saremo sempre libere di scegliere", questo l'ultimo slogan urlato dalle attiviste non una di meno portate via dalla Digos per ripristinare la situazione.

 







Maggio, 21 2023

Manuela Molinaro

Redazione Centro Calabria News