Raccogliendo l’invito, ho partecipato questa mattina al sit-in organizzato a Catanzaro per dare sostegno e vicinanza a Fondazione Betania e alle altre strutture socio-assistenziali che rischiano di chiudere per i ritardi accumulati nel pagamento delle rette da parte della Pubblica Amministrazione. Ho voluto portare anche la mia solidarietà sia ai tantissimi operatori delle strutture che per tanti anni hanno lavorato con sacrificio e professionalità con pagamenti e stipendi spesso in ritardo, sia agli utenti e alle loro famiglie che riescono ad andare avanti ogni giorno tra mille difficoltà proprio grazie all’impegno di questi operatori.


Più volte in queste ultime settimane ho detto che il delicato caso di Fondazione Betania è un segnale molto pericoloso riguardo quello che può accadere all’intero comparto delle Politiche Sociali in Calabria. Un comparto che troppo spesso gira a vuoto, caratterizzato dall’incapacità della Regione di spendere le tante risorse disponibili, da una scarsa pianificazione e da processi troppo lenti. Una macchina burocratica troppo pachidermica che rischia di mettere in ginocchio definitivamente un settore già a corto di ossigeno.


Se le opere pubbliche o altri interventi strutturali, sebbene importanti per le comunità, possono anche essere rimandati di qualche stagione, la grande partecipazione alla manifestazione di oggi ci dimostra, invece, quanto sia necessaria una presa di responsabilità immediata da parte di tutti i soggetti coinvolti in questi processi. Da Sindaco di Soverato e Presidente dell’Ambito Sociale ho toccato con mano quanto sia importante dedicare a questo settore tempo e risorse. In Calabria esiste realmente il pericolo dell’esplosione di una bomba sociale. Non è più possibile rimandare: tantissime famiglie in condizioni di fragilità hanno bisogno di risposte certe e definitive.