Gli studenti under 35 potranno rispondere ad un questionario che permetterà di acquisire i dati del fenomeno con i quali poi sensibilizzare le istituzioni affinchè sostengano in maniera pratica le nuove generazioni

È partito oggi, martedì 14 maggio, il primo studio per indagare la diffusione della solastalgia tra gli studenti italiani. Il disturbo, conosciuto con il nome comune di ecoansia, causa conseguenze traumatiche e psicopatologiche per la paura degli eventi legati alla crisi climatica. Per comprendere le dimensioni del fenomeno Greenpeace Italia, ReCommon, Unione degli universitari (UDU) e Rete degli studenti (RdS), con il supporto scientifico dell'Istituto Europeo di Psicotraumatologia e Stress Management (IEP) hanno avviato un'indagine. 
Lo studio rientra nella campagna "Chiedimi come sto" di UDU e RdS, lanciata nel post pandemia in Italia per prendersi cura della salute mentale delle giovani generazioni e si baserà sulla richiesta di compilazione di un questionario distribuito nelle scuole e università italiane ai giovani under 35. Nel questionario sono stati inseriti i test validati empiricamente per conoscere in maniera obiettiva le conseguenze che la preoccupazione e la paura per il cambiamento climatico hanno sulla salute mentale dei giovani: ansia, depressione, pessimismo, perdita di speranza riguardo al futuro e molte altre condizioni sfavorevoli al sano e soddisfacente sviluppo delle giovani generazioni.
"Questo studio ci permetterà di acquisire dati basati sulle evidenze scientifiche al fine di sensibilizzare le istituzioni politiche affinché adottino misure pratiche a sostegno delle presenti e future generazioni", dichiara Rita Erica Fioravanzo, presidente dell'Istituto Europeo di Psicotraumatologia e Stress Management. "Uno studio di questa importanza svolto in Italia potrà inoltre costituire un modello da replicare nei Paesi del Mediterraneo massimamente afflitti dalle disastrose conseguenze del cambiamento climatico" aggiunge Fioravanzo. Il report e i risultati che emergeranno da questa indagine su ampio spettro saranno resi noti a settembre.