Rapporto "Tra indifferenze e speranze". Nel corso del 2023 sono state incontrate complessivamente 24.658 persone, di queste ben 10.985 – il 41% - per la prima volta. Diminuisce leggermente la quota degli italiani accolti. I servizi offerti sono ascolto, mensa, area sanitaria

ROMA - Nel corso del 2023, nei diversi servizi della Caritas diocesana di Roma e nelle parrocchie romane, sono state incontrate complessivamente 24.658 persone, di queste ben 10.985 – il 41% - per la prima volta. E' quanto si legge nel rapporto "Tra indifferenze e speranze" della Caritas di Roma. Quello che ha caratterizzato lo scorso anno, spiega il rapporto, è da attribuirsi in modo particolare anche al progressivo venire meno del Reddito di Cittadinanza e l'istituzione dell'Assegno di inclusione e del Supporto alla formazione, misure che solo in parte hanno sostituito i trasferimenti che ricevevano le famiglie più povere.
Nei Centri di Ascolto - 3 quelli diocesani e 201 centri nelle parrocchie - sono state accolte 13.162 persone, aumentate del 12% rispetto al 2022 (erano 11.714) e superiori a quelle incontrate durante l'emergenza Covid-19 (11.223). In questo caso, ad ognuno dei contatti corrisponde in genere un nucleo familiare. Coloro la cui presa in carico risale al periodo compreso tra il 2018 e il 2022, sono stati 5.008, che corrispondono al 38% del totale. Notevole la presenza anche di coloro che continuano i contatti con i Centri di ascolto da oltre 5 anni: sono infatti il 31,6%, dei quali il 15,5% da oltre 10 anni.
A chiedere aiuto nei Centri di ascolto continuano a essere prevalentemente le donne, il 60% del totale, in parte spiegata con la più alta vulnerabilità economica o una maggiore esposizione a situazioni di rischio, oppure, nel caso della richiesta di sostegni economici, nelle maggiori responsabilità nel nucleo familiare.

La maggior parte delle persone ha un'età compresa tra i 36 e i 65 anni (64% del totale), il 16% è over-55.
Rispetto alle nazionalità, diminuisce leggermente la quota degli italiani accolti, il 41,5% contro 42,6% nel 2022; in diminuzione anche i cittadini romeni che con il 7,7% delle presenze rappresenta la seconda nazionalità, seguita subito dopo dai cittadini peruviani (7,4%). Netta diminuzione dei cittadini di nazionalità ucraina (5,5% del totale).

Per quanto riguarda la condizione abitativa, tra gli accolti nel 2023 l'affitto è la condizione più comune, rappresentando oltre la metà (51,4%) del totale. Il 21% ha dichiarato una condizione "precaria", includendo alloggi di fortuna e occupazioni. Presso "amici/parenti o datore di lavoro" nel 14,2% delle persone incontrate. L'8% vive invece in una casa di proprietà. Le condizioni meno comuni includono Campo nomadi (1,3%); residence e altre condizioni (2,9%).
La richiesta specifica più frequente riguarda i generi alimentari (34,6%). Il secondo ambito è quello del sostegno socio-assistenziale 14,7%, che si caratterizza in modo particolare in interventi di sostegno telefonico o ascolto diretto, indicativo del bisogno di supporto emotivo e assistenza psicosociale. La domanda di lavoro (13,3%) rappresenta una parte rilevante delle richieste; mentre quelle in ambito sanitario costituiscono il 10,6% sul totale: nello specifico riguardano visite mediche e la richiesta di farmaci.

Nell'ambito relativo alle consulenze e orientamento (10,4%) c'è una forte richiesta di informazioni sui servizi territoriali, il che suggerisce che molte persone non sanno come muoversi nel sistema dei servizi sociali, spesso stranieri, e necessitano di consulenze per accedervi. Le richieste di alloggio o casa (9,4%) sono anch'esse significative, evidenziando sia problemi abitativi legati all'instabilità economica che le difficoltà a ottenere contratti stabili di affitto per la mancanza di documenti.

Tra gli interventi, sono state 1.724 le tessere rilasciate per accedere ai 5 Empori della Solidarietà - Ponte Casilino, Trionfale, Marconi, Spinaceto, Montesacro - per un sostegno complessivo a 5.542 persone.

Nello stesso periodo sono stati distribuiti 12.000 buoni spesa in collaborazione con Fondazione Roma, per un valore complessivo di 300.000 euro a 844 nuclei familiari.

Le persone accolte nelle tre Mense sociali sono state 11.124, con 322.058 pasti distribuiti in convenzione con Roma Capitale. Rispetto al 2022 c'è stato un aumento del 21% degli ospiti accolti (erano 9.148) e del 1% dei pasti distribuiti ( erano  319.387). Gli italiani, che sono la nazionalità con più presenze (2.011 utenti), in aumento rispetto al 2022 (1.698), rappresentano comunque solo il 18% del totale.
Rispetto al 2022 risulta molto significativa la presenza dei peruviani, diventata la seconda per numero (1.537) con un incremento del 35% rispetto ai 990 dell'anno precedente. Incrementi significativi anche per le presenze provenienti da Sudan (755) ed Egitto (707), mentre continua la diminuzione di comunità che storicamente avevano presenze considerevoli, in particolare romeni e ucraini.


Il numero di uomini che hanno utilizzato la mensa, 9.068 (81%) è significativamente superiore rispetto alle donne (2.056). La classe di età con il maggior numero di utenti è quella compresa tra 26 e 35 anni (2.318 persone, 20,8% del totale). Una differenza di genere che si attenua al crescere delle classi di età: la componente dei due sessi si riduce notevolmente per gli over 66 anni. I minorenni rappresentano il 7,3% del totale, di questi tuttavia 628 hanno dai 13 fino al diciottesimo anno di età: si tratta di adolescenti, soprattutto di nazionalità sudamericana, che si recano a mensa insieme ai genitori nei giorni in cui non sono a scuola.

Nei servizi dell'Area Sanitaria - Poliambulatorio, COC Centro odontoiatrico, Armadio Farmaceutico o, Programma "Ferite Invisibili" - sono stati assistiti 3.172 pazienti. Nel 2023 sono state erogate direttamente 28.127 prestazioni sanitarie (+10,1% rispetto al 2022), con circa 11.000 interventi di triage Covid-19 (progressivamente in fase di ridimensionamento), a circa 3.900 persone provenienti da 104 nazioni. Sono state 1.997 le persone incontrate per la prima volta (+8,5% rispetto all'anno precedente).