Nelle prime ore della mattinata odierna, nelle Province di Vibo Valentia, Cosenza, Como, Monza, personale delle Squadre Mobili di Vibo Valentia e Catanzaro e del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, Carabinieri del R.O.N.INV di Vibo Valentia e della Compagnia di Tropea e i militari del GICO della Guardia di Finanza di Catanzaro, nell'ambito di una operazione di Polizia Giudiziaria convenzionalmente denominata “ Costa Pulita”, hanno dato esecuzione ad un provvedimento di fermo d'indiziato di delitto, emesso dalla Procura Distrettuale della Repubblica di Catanzaro, nei confronti di 23 soggetti ritenuti responsabili, a diverso titolo, dei reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, intestazione fittizia di beni, detenzione e porto illegale di arme e sostanze esplodenti. L'operazione di Polizia Giudiziaria è il risultato di autonome indagini svolte dalle Forze di Polizia, dirette dai Sostituti Procuratori Camillo Falvo e Pierpaolo Bruni e coordinate dal Procuratore della Repubblica di Catanzaro Giovanni Bombardieri, convergenti su soggetti appartenenti alla criminalità organizzata vibonese. In particolare, le investigazioni avviate nei primi mesi del 2013, hanno riguardato numerosi soggetti appartenenti, o comunque contigui, al potente clan della Ndrangheta Mancuso, operante in tutto il territorio vibonese, ed alle consorterie collegate Accorinti, La Rosa, Il Grande attive nei Comuni del litorale tirrenico della provincia vibonese, colpendone vertici e sodali. L'indagine peraltro ha lambito i contesti politici locali, in particolare di passate Amministrazioni del Comune di Briatico e Parghelia. Infatti, sono state eseguite, anche, numerose perquisizioni, disposte dall'Autorità Giudiziaria nei confronti di soggetti diversi dei fermati, ma coinvolti dalle indagini, con specifico riferimento alle risultanze dell'accesso ai sensi del TUEL compiuto presso il Comune di Briatico, poi sciolto per mafia nel 2012, a riguardo dello stesso contesto sono stati inoltre documentati propositi di ritorsione, attuati, nel 2011, mediante lettera minatoria, contro un giornalista molto noto in Provincia, autore di articoli sulla mala gestione del municipio briaticese. Nel corso dell'attività, supportata da intercettazioni telefoniche, ambientali e video riprese, sono state sequestrate diverse armi da fuoco e, nel 2014, sono stati tratti in arresto, in flagranza di reato, alcuni elementi di spicco delle locali cosche, in procinto di porre in essere un attentato mediante l'utilizzo di un potente ordigno esplosivo. Durante la fase dell'odierna operazione, si è proceduto al sequestro, ai sensi della normativa antimafia, di beni mobili ed immobili riferibili agli indagati per un valore di circa 70 Milioni di Euro. Tra i beni sequestrati oltre 100 immobili, quote societarie e rapporti bancari ed anche 2 villaggi vacanze e tre compagnie di navigazione con altrettante motonavi che assicuravano, in regime di sostanziale monopolio, i collegamenti turistici con le Isole Eolie. 
Ci sono anche il Presidente della Provincia di Vibo Valentia e Sindaco di Briatico, Andrea Niglia e l'ex Vicesindaco di Parghelia, Francesco Crigna, fra i 43 indagati dell'operazione. Questa mattina i due politici hanno ricevuto un avviso di garanzia per concorso esterno in associazione mafiosa, mentre le loro case e i loro uffici venivano sottoposti ad attenta perquisizione. Niglia è accusato di aver favorito la Cosca Accorinti destinatario oggi di un avviso di garanzia è indagato a piede libero dalla Dda di Catanzaro. Per i magistrati Pierpaolo Bruni e Camillo Falvo, il politico avrebbe agevolato il clan con condotte riservate e fraudolente tese a salvaguardare l'attività del villaggio Green Garden costituente una delle principali fonti di guadagno della cosca. Eletto Presidente della Provincia di Vibo il 28 settembre 2014 con l'appoggio dei renziani del Pd, esponenti del Nuovo Centrodestra, Forza Italia e Fratelli d'Italia, il 20 marzo scorso è stato dichiarato incandidabile dalla Cassazione. L'ex Vicesindaco di Parghelia Francesco Crigna, risulta indagato a piede libero per concorso esterno in associazione mafiosa. Sotto la lente dei magistrati della Dda sono finiti i rapporti con esponenti della famiglia Il Grande costola dei Mancuso a Parghelia. I magistrati della distrettuale di Catanzaro vogliono capire perché dopo l'alluvione del 2011, i lavori di ripristino siano stati affidati tutti in via diretta a ditte vicine al clan con procedura di somma urgenza. In più è emerso nel corso delle indagini che grazie alle false attestazioni del politico, ad uno degli affiliati è stato affidato un alloggio popolare Aterp di Vibo anche in assenza di requisiti, in cambio secondo la Dda di Catanzaro la famiglia Il Grande si sarebbe impegnata a raccogliere voti per Crigna ed i suoi alleati politici in occasione delle consultazioni elettorali.

 Di seguito i nomi delle persone fermate:
1.MANCUSO Cosmo, nato a Limbadi il 25/8/1949;
2.MUZZUPAPPA Salvatore, nato a Nicotera il 20/1/1971
3. COLACE Nazzareno, nato a Vibo Valentia il 28/1/1964;
4.PROSSOMARITI Pasquale, nato a Cinquefrondi il 14/8/1985;
5. RUSSO Carlo, nato a Tropea il 1/1/1978;
6. LOIACONO Giancarlo, nato a Vibo Valentia il 24/12/1973;
7. EVALTO Giuseppe, nato a Spilinga il 4/12/1963
8. RIZZO Giovanni, nato a Cinquefrondi il 29/10/1982;
9. IL GRANDE Carmine, nato a Tropea (VV) il 19/10/1959
10. IL GRANDE Ferdinando, nato a Tropea (VV) il 21/12/1982;
11. LA ROSA Gerardo, nato a Tropea (VV) il 4/4/1974;
12. ACCORINTI Antonino, nato a Briatico (VV) il 15.04.1956;
13.BONAVITA Francesco Giuseppe, nato a Briatico (VV) il 20.12.1946;
14. ACCORINTI Antonio, nato a Tropea il 08.08.1980, residente a Briatico;
15. MARCHESE Francesco, nato a Tropea (VV) il 07.11.1986;
16. GRANATO Giuseppe, nato a Briatico (VV) il 21.08.1965;
17.PROSTAMO Salvatore, nato a Vibo Valentia il 31.08.1976;
18. SURACE Davide, nato a Gioia Tauro (RC) il 17/12/1985;
19.SURACE Federico, nato a Tropea il 16/04/1991.
20. GRECO Adriano, nato a Tropea il 10.05.1982.
21. MELLUSO Leonardo Francesco, nato a Briatico (VV) il 01.04.1965;
22. MELLUSO Simone, nato a Tropea (VV) il 05.07.1985;
23. MELLUSO Emanuele, nato a Tropea (VV) il 05.07.1985;
Sono riusciti ad imporre il proprio volere anche al parroco della zona, Don Salvatore Lavorato, deciso a vietare la nota processione a mare tradizionalmente organizzata in occasione della festa della Madonna del Monte Carmelo, che si svolge ogni 15 luglio a Briatico. In ottemperanza a quanto disposto dalla Diocesi di Mileto-Tropea-Nicotera, il Parroco si sarebbe inizialmente opposto alla pretesa dei clan Accorinti di organizzare una festa con la partecipazione di un gruppo musicale e con l'esplosione di alcuni giochi pirotecnici, ma poi si sarebbe piegato. “La festa - ha svelato il Parroco agli investigatori – era stata tradizionalmente organizzata dagli uomini del clan, che proprio per questo si erano riservati il privilegio di condurre la barca con la statua della Madonna. Sia nell'anno 2010 che nel 2011 – spiega Don Lavorato – sull'imbarcazione con a bordo la Statua della Madonna era presente, oltre all'Accorinti Antonio, il di lui padre, ossia Accurinti Antonino, con il compito di condurre la citata imbarcazione, la moglie di quest'ultimo, Carmela, e alcuni componenti della famiglia dei quali non ricordo il nome. Inoltre, sull'imbarcazione era presente, oltre al sottoscritto e le persone sopra citate, anche la Banda ed altri semplici cittadini”. Una tradizione radicata, che l'intera popolazione di Briatico aveva delegato al clan, come confermato dal precedente parroco, Don Luigino Fuschi, che agli investigatori ha spiegato: “ Nell'anno 2011 non è stato costituito nessun comitato. Per l'organizzazione della festa sono stato contattato dal Sig. Accorinti Antonio il quale mi ha proposto di poter organizzare in prima persona l'evento. Ho accettato tale proposta anche perché nessun altro cittadino ha fornito la sua collaborazione per l'evento in parola”.  Quando il noto cantante rap J-Ax ha suonato a Briatico, sono stati gli uomini dei clan Accorinti e Melluso a riscuotere gli ingressi il concerto, organizzato l'11 agosto 2010 dall'Associazione Culturale Euriatikon con il patrocinio del Comune di Briatico avrebbe dovuto essere gratuito, ma gli uomini del clan hanno transennato la zona, pretendendo un versamento di 5 euro. Lo hanno scoperto i carabinieri inviati in piazza per un servizio di ordine pubblico, ma contattati da più di un turista furioso per essere stato costretto a pagare quello che veniva definito dagli uomini alle transenne un piccolo contributo volontario. Al riguardo, i militari hanno chiesto spiegazioni all'allora Sindaco Francesco Prestia, che ha provveduto a far rimuovere le transenne con cui gli uomini del clan avevano approntato un vero e proprio sistema di tornelli. Un provvedimento – si legge nel fermo- che suscitava l'immediata e rabbiosa reazione di Antonio Accorinti, anch'egli presente al concerto, e che – avvicinandosi al Sindaco, incurante della presenza dei militari e di numerosi turisti – gli urlava testualmente: “ Francé, lo hai detto tu di fare passare tutti? Chi te l'ha ordinato? Chi te l'ha detto? Ora lo paghi tu questo che viene a cantare! Non vi meritate niente a Briatico!”. 
Si tratta di Pietro Comito, oggi dipendente dell'emittente televisiva La C di Vibo Valentia che attirò le ire della cosca per una serie di articoli scritti a suo tempo per il Quotidiano e Calabria Ora sul Comune di Briatico, successivamente commissariato per infiltrazioni mafiose. Gli inquirenti ritengono di aver individuato i responsabili delle intimidazioni subite dal giornalista, che sarebbero fra i destinatari del provvedimento di fermo disposti dalla Dda ed eseguiti stamane. Comito denunciò malversazioni e contiguità fra gli amministratori dell'epoca e i clan della ndrangheta della zona e ricevette una lettera anonima con gravi minacce di morte. L'episodio indusse l'allora Prefetto di Vibo Valentia Luisa Latella, oggi Prefetto di Catanzaro, a disporre di tutela del cronista un servizio di protezione. Ma secondo quanto sarebbe emerso dall'inchiesta sfociata oggi nei 23 fermi eseguiti da Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza a riprova dei propositi di vendetta dei clan che ci sarebbero anche intercettazioni. Comito è stato redattore del Quotidiano della Calabria e Calabria Ora oltre che direttore della La C.
REAZIONI
Andrea Niglia Sindaco di Briatico e Presidente della Provincia di Vibo Valentia: “ L'informazione di garanzia, inerente l'operazione denominata Costa Pulita, che mi è stata notificata dall'autorità giudiziaria, è un atto a mia tutela che mi consentirà di dimostrare la mia completa estraneità in vicende che risalgono a diversi anni fa. Ho dato, pertanto, mandato ai miei legali di avviare i procedimenti previsti dalla legge per farmi sentire, al più presto, dal Pubblico Ministero. Intendo, infatti mettermi a completa disposizione dell'autorità giudiziaria, sicuro della mia assoluta estraneità ai fatti oggetto di indagine”.
Movimento Cinque Stelle Parlamentari eletti in Calabria: “ Andrea Niglia lasci la poltrona di Sindaco di Briatico e di Presidente della Provincia di Vibo Valentia, poiché indagato dalla Dda di Catanzaro per concorso esterno in associazione mafiosa con l'accusa di aver favorito la Cosca Accorinti. Non si può accettare che rimanga ancora al Governo Niglia, eletto Presidente della Provincia di Vibo il 28 Settembre 2014 con l'appoggio dei renziani del Pd, esponenti del Nuovo Centro Destra, Forza Italia e Fratelli d'Italia. Su Niglia pesa questo ennesimo macigno, giunto a breve distanza dalla pronuncia della Cassazione di decadenza delle cariche per incandidabilità connessa allo scioglimento per infiltrazioni mafiose, nel 2012, degli organi elettivi del Comune di Briatico. Lo Stato ha colpevolmente abbandonato la Provincia di Vibo Valentia, già segnata in profondità da casi di malaffare e gravi tradimenti in ruoli di responsabilità pubblica, con un territorio inquinato e impoverito dalla Ndrangheta. Le contiguità sono enormi sul posto, per cui la vita democratica è impossibile, il voto è inquinato e gli effetti si vedono tutti, nell'amministrazione pubblica e nel tessuto economico e sociale, per certo tra i più poveri d'Europa. La vicenda Niglia è diventata una vergognosa telenovela, con continui rinvii per cavilli giuridici e con altrettanti rimpalli di decisioni. Nel frattempo, i partiti che fecero eleggere Niglia alla Presidenza della Provincia di Vibo Valentia dal Pd al Ncd, Forza Italia e Fratelli d'Italia sono muti e fermi, quindi compartecipi”.
Procuratore Bombardieri: “ La vicenda lambisce ex amministratori locali del Vibonese, Parghelia e Briatico e siamo in fase di approfondimento per questo i soggetti interessati sono stati destinatari solo di un decreto di perquisizione. C'erano state delle aderenze della criminalità organizzata nelle amministrazioni. Anche la posizione di Niglia è oggetto di approfondimento, per quanto riguarda la sua amministrazione i rapporti con i clan si fermerebbero al 2010 quando assistiamo ad un cambiamento di orientamento politico da parte della criminalità organizzata. Ci sono anche le intercettazioni tra i terzi che avrebbero permesso di ricostruire i contatti tra i politici e clan, con alcuni riscontri già effettuati”