"Accogliamo con favore le dichiarazioni rilasciate poche ore fa dal vescovo di Lamezia Terme Luigi Cantafora riguardo alla salvaguardia del mare in vista del referendum del 17 aprile. Ancora una volta la Chiesa si dimostra responsabile e attenta ai bisogni del nostro territorio e dei nostri concittadini, come gia' ha dimostrato nell'ultimo anno sostenendo la nostra battaglia a favore dell'istituzione del 'Reddito minimo' in Calabria e appoggiando la nostra proposta di legge, gia' passata in commissione Bilancio e che a breve tornera' al vaglio nel prossimo Consiglio regionale come da me richiesto". Lo dichiara in una nota il capogruppo in Consiglio regionale de 'La sinistra' Giovanni Nucera, il quale aggiunge: "Contestualmente ci apprestiamo a realizzare un battaglia importante a favore del nostro mare con il referendum popolare del 17 aprile cui siamo chiamati a fare sentire la nostra voce. Ritengo di fondamentale importanza - prosegue l'esponente politico - non delegare e andare a votare con coscienza per salvare le nostre coste e rispondere 'Si'' al quesito referendario per fermare le attivita' di estrazione di idrocarburi in zone di mare entro le 12 miglia per tutta la vita utile del giacimento. La Regione Calabria ha gia' da tempo resa nota la sua posizione, essendo una tra le nove Regioni che hanno richiesto il Referendum, portando avanti da mesi - afferma Nucera - un'importante battaglia di civilta' ed ecologica insieme ai privati cittadini e alle numerose associazioni presenti sul territorio, battaglia che si concludera' il 17 aprile prossimo". Secondo il consigliere regionale, "l'ambiente in cui viviamo e la salute dei nostri cittadini sono dei beni imprescindibili e soprattutto una preziosa eredita' che lasciamo a quanti verranno dopo di noi. Non possiamo consentire che le trivellazioni mettano a serio rischio il Mediterraneo". Per il capogruppo de 'La sinistra' a palazzo Campanella, "il Mediterraneo non e' solo un mare ricco di storia e 'pieno di voci', ma e' un bacino semichiuso con ecosistemi delicati, sulle cui coste vivono 130 milioni di abitanti: non possiamo esporlo a irreparabili danni in nome di interessi meramente economici. Come ricordato dal vescovo di Lamezia, Papa Francesco in un'enciclica sulla cura della casa comune scrive a chiare lettere che - continua il consigliere regionale -un crimine contro la natura e' un crimine contro noi stessi e un peccato contro Dio. Anche la Conferenza episcopale italiana nel documento finale del Consiglio episcopale permanente dello scorso marzo ha esortato tutta la Chiesa italiana a confrontarsi sulla questione ambientale e, in particolare, sulla tematica delle trivelle, dedite all'estrazione di idrocarburi dal mare, per favorire una soluzione appropriata alla luce dell'enciclica 'Laudato si'' di Papa Francesco. La salvaguardia dell'ambiente, del mare e delle risorse naturali del territorio rappresentano condizioni imprescindibili per la crescita e lo sviluppo di tante realta' calabresi che vivono di turismo e di attivita' produttive nel settore ittico. Abbiamo la responsabilita' morale - conclude Nucera - di 'avere cura di lasciare un mondo vivibile per le generazioni future'".