«Il Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ci dica chiaramente se intende provvedere con apposito bando alla copertura dei posti non assegnati precedentemente ai così detti ‘tirocinanti della giustizia’ calabresi, sedotti ed abbandonati dalla politica». È quanto afferma il deputato M5s Paolo Parentela, che ha interrogato il governo a riguardo. «Gli oltre seicento tirocinanti della giustizia calabresi – spiega il deputato – sono stati beffati dal Ministero della giustizia. Nel novembre scorso, infatti, è stato pubblicato un bando per un ulteriore anno di formazione ma soltanto 23 posti sono disponibili per gli oltre seicento calabresi aderenti all'iniziativa. In regioni come il Trentino, che invece non ha tirocinanti nei tribunali, i posti disponibili sono 43. Per questo motivo ho chiesto al Ministro se non ritenga opportuno redistribuire i posti rimasti vacanti in regioni con maggiore necessità, come la Calabria».

Il Cinque Stelle continua: «Gli uffici giudiziari italiani hanno un vero e proprio buco nel personale, che si aggira intorno alle 9mila unità mancanti. Non si capisce per quale motivo i tirocinanti calabresi, ormai formati a svolgere il lavoro di archivisti, commessi o semplici impiegati nei palazzi della giustizia italiani non debbano continuare a svolgere il proprio lavoro. I bandi di formazione sono finalizzati al reinserimento nel mondo del lavoro e non ha senso formare oltre seicento persone per poi abbandonarle al proprio destino».
«La Regione Calabria – conclude Parentela – nel mese di marzo ha pubblicato un nuovo bando per la formazione di altri mille tirocinanti della giustizia. Significa che c’è un gran bisogno di manodopera negli uffici giudiziari della nostra regione. Non ha quindi alcun senso confermare soltanto 23 vecchi tirocinanti per poi cercare altri futuri precari con un nuovo bando. La vecchia politica continua a perdere la bussola e non ha alcuna visione futura per questo Paese».