"La vicenda dei tirocini presso gli uffici giudiziari calabresi sta assumendo, con il passare vano di giorni e settimane, toni davvero incomprensibili, allarmanti e perciò inaccettabili. Per quanto assai discutibile sia l'iniziativa che vede "i tirocinanti" adibiti a tamponare i vuoti amministrativi negli uffici, a fronte di una inesistente tutela lavorativa e percependo una indennità da fame, tuttavia ci chiediamo perché - ad oggi - non siano stati ancora avviati. Ad un anno circa dall'annuncio roboante dell'accordo siglato dai vertici degli Uffici Giudiziari calabresi e la regione Calabria, per l'avvio di tirocini formativi (politiche attive del lavoro ad onere esclusivo di Regione Calabria, coperto con fondi europei, della durata di due anni, per un migliaio di lavoratori, selezionati nel bacino di disoccupati, cassaintegrati, in mobilità , ecc.), nulla è accaduto! E'davvero da irresponsabili illudere migliaia di persone, sottoporle per mesi a gincane allucinanti tra bandi, presentazione di domande, graduatorie provvisorie e definitive! Ed è altresì da irresponsabili aver ingenerato ed alimentato fondate e legittime aspettative tra gli ammessi. Quando l'iter sembrava finalmente concluso, ecco il colpo di scena: il Ministero di Giustizia avoca a sé il nulla osta (ed il potere di firma della convenzione con Regione Calabria) per l'avvio dei tirocini. Perché? Siamo ad inizio novembre. Da allora, invano, gli uffici calabresi e Regione attendono il nulla osta, o spiegazioni per il lungo silenzio. Niente. Abbiamo seguito questa vicenda con discrezione ed attenzione, sia a livello locale, sia a livello nazionale, al fine di garantire la correttezza e la trasparenza delle selezioni. Ciò è avvenuto. Ora siamo fermi. Chiediamo pertanto spiegazioni. Le chiediamo al Ministero di Giustizia e al ministro Orlando. Perché riteniamo che dietro "l'inerzia" del Ministero vi sia qualcosa di non detto. Qualcosa che potrebbe avere a che fare con una discriminazione tra "aventi pari diritti", tra gli stessi tirocinanti. Una sorta di meschina "guerra tra poveri", certamente non voluta dagli stessi tirocinanti, ma che finirebbe però con il favorirne alcuni, a danno di altri. Speriamo di sbagliare. Ma se così non fosse, promettiamo un impegno straordinario, avviando ogni iniziativa politica, amministrativa e legale, a livello locale, nazionale e parlamentare, coinvolgendo anche la nostra deputazione. Al contrario, chiediamo che i tirocini siano avviati immediatamente. Per tutti gli ammessi, un migliaio, spalmati su 69 uffici in ben 11 Città calabresi, e che durino due anni. Esattamente come programmato, concordato e deliberato con atti amministrativi vincolanti". Lo afferma una nota di Sinistra Italiana Catanzaro