Il servizio è stato evitato attingendo dal fondo di riserva, una soluzione che dimostra la forte volontà dell’amministrazione in carica di intervenire ma che evidentemente non aggredisce strutturalmente il problema, con la conseguenza che già sappiamo che l’anno prossimo si ripresenterà lo stesso identico problema.
CATANZARO: Scongiurare il rischio di un pesante ridimensionamento del “Pepe” era un nostro obbiettivo prioritario. Il pericolo è stato allontanato. Dieci bambini fra i 12 e i 24 mesi (oltre ai 20 tra i due e i tre anni per cui era stato già pubblicato l’avviso pubblico) avranno la possibilità di iscriversi presso l’asilo nido comunale, e i relativi genitori potranno accedere a questo fondamentale servizio sociale. Dobbiamo riconoscere che sulla nostra strada abbiamo incrociato la sensibilità e l'impegno di alcuni consiglieri di maggioranza e dell'assessore alle politiche sociali, senza del quale ovviamente non sarebbe stato possibile giungere ad una soluzione positiva della vicenda. Pur essendo rincuorati per il parziale e ritardato ripristino del servizio, manterremo la guardia alta perché, a conti fatti, il “Pepe” ha comunque ridotto la sua offerta. L’anno scorso gli iscritti erano 40, mentre per l’anno accademico che sta per avviarsi saranno al massimo 30. Manca la possibilità d’iscrizione per i più piccoli, i lattanti di età compresa fra i 3 e 12 mesi.
Non solo, quel che più conta è che il ridimensionamento del servizio è stato evitato attingendo dal fondo di riserva, una soluzione che dimostra la forte volontà dell’amministrazione in carica di intervenire ma che evidentemente non aggredisce strutturalmente il problema, con la conseguenza che già sappiamo che l’anno prossimo si ripresenterà lo stesso identico problema.
Non è di poco conto, allora, ricordare che stiamo parlando dell’unico asilo pubblico di una città capoluogo di Regione. Già questo dice molto. Sarebbe fallimentare proseguire in una logica al ribasso dell’unica area infanzia comunale, a cui è collegata la tutela dei diritti di persone svantaggiate. Quindi, come abbiamo evidenziato in commissione, noi riteniamo che della programmazione delle attività dei prossimi anni dell’asilo comunale ci si deve occupare fin da subito. Magari, sempre di concerto con l’attuale maggioranza, sarà possibile individuare lo strumento operativo non solo per stabilizzare il servizio del “Pepe”, ma anche per ampliarlo o per garantire l’accesso ad un diritto fondamentale dei genitori anche in altre aree della città. Invece di prelievi dell’ultima ora, l’amministrazione può, con raziocinio, impegnare più risorse destinate alle politiche sociale nel bilancio di previsione. Unicamente quando sarà definitivamente eliminato il rischio di riduzione del servizio pubblico, allora sì che saremo pienamente soddisfatti.
Nicola Fiorita
Gianmichele Bosco
consiglieri comunali