
Il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità l’atto di
indirizzo, proposto e relazionato dall’assessore alle attività economiche
Alessio Sculco, mirato al riconoscimento da parte del Governo e del Parlamento
del periodo di emergenza sanitaria da coronavirus quale causa di forza maggiore
nell’ambito dei contratti di locazione commerciale per gli esercizi costretti a
sospendere l’attività. Nel corso del suo intervento, che ha ricevuto la
piena condivisione dell’assemblea, l’assessore Sculco ha rimarcato che “nel
contesto delle misure necessarie per fronteggiare la pandemia, deve essere
considerato insieme al grave contraccolpo economico che le attività commerciali
stanno vivendo in questo momento, anche la fase della loro futura ripresa. Tra
le numerose criticità che gli stessi dovranno affrontare rientra anche il
pagamento dei canoni di locazione nei confronti dei proprietari degli immobili
dove è condotta l’attività d’impresa. All’interno del decreto “Cura Italia” è
stato previsto il riconoscimento agli esercizi commerciali, la cui attività è
sospesa, esclusivamente di un credito d’imposta pari al 60% del canone di
locazione che, quindi, gli esercenti sono tenuti a continuare a corrispondere
al locatore, anche in questa fase, pur in assenza di qualsiasi entrata. Una
misura che, al momento, appare assolutamente insufficiente a sostenere le
piccole attività commerciali e i relativi conduttori che, in questo preciso
momento storico, necessitano di una ulteriore particolare protezione”.