
In merito alla fortissima polemica scatenata dall’ultima
ordinanza del Presidente Santelli riportiamo una nota stampa di Tilde
Minasi, Capogruppo della Lega in consiglio regionale della Calabria.
“È incomprensibile la reazione di
alcuni sindaci all’ordinanza della presidente Santelli. Purtroppo certe prese
di posizione sono la rappresentazione plastica di quanto spesso si pensi più ai
propri interessi che a quelli dei cittadini, i quali, soprattutto nelle ultime
settimane, hanno manifestato delle esigenze di natura economica che devono
essere assolutamente rispettate e prese in considerazione.
Che cosa bisognerebbe dire a chi può con
tutte le precauzioni del caso, riaprire la propria attività per avere un minimo
di respiro dopo settimane di angustie, e invece si trova coinvolto in un
balletto di contrasti tra i provvedimenti regionali e quelli che vorrebbero
attuare i primi cittadini? Hanno altre soluzioni i sindaci per sostenere la già
fragile economia del territorio? Qualora le abbiano, siamo qui, con piena
disponibilità ad ascoltarle e valutarle. Ma attualmente non mi sembra sia così.
Nelle altre realtà in cui si sono previsti degli allentamenti delle
restrizioni, legittime se si attuano le precauzioni (e per di più in luoghi
dove le statistiche sono nettamente superiori alle nostre) non mi sembra che si
siano sollevate delle ‘para rivoluzioni’ per cercare di mantenere la linea del
proprio ministro di riferimento politico e dare spinta alle velleità elettorali
per i prossimi appuntamenti alle urne. Viene spontaneo chiedersi a questo
punto: se il governo regionale fosse targato centrosinistra ci sarebbe stato il
medesimo atteggiamento? Se il governo nazionale fosse a trazione centrodestra
questi sindaci avrebbero, per contrasto, riaperto tutto senza alcuna
riflessione? Ci si è basati sui numeri che interessano la diffusione del
contagio in Calabria? Si è riflettuto, prima delle esternazioni, sul fatto che
ogni decisione è ponderata e sviluppata su dati e non su idee estemporanee? È
assurdo dover assistere a certe manifestazioni di pensiero dando vita a
conflittualità e andando contro gli esercenti che, da ieri sera, stanno
apprezzando, a vari livelli e numerosi, ciò che la regione ha deciso. I sindaci
ascoltano questi operatori? Hanno pensato a modi per coniugare le necessità
economiche a quelle di salute pubblica? Il problema è, adesso, l’ordinanza della
Santelli e annunciarne impugnazione, quando, già in origine, i profili di
incostituzionalità erano presenti nei Dcpm come rilevato, d’altronde, da
luminari del diritto. Credo che non sia proprio il momento di speculare
politicamente sui bisogni della parte produttiva e sana delle nostre comunità.
È inaccettabile”,