
Alla luce
delle ultime modifiche regolamentari da parte della Commissione europea, l'eurodeputata
Laura Ferrara ha inviato una apposita
interrogazione per avere contezza di quello che la Regione Calabria farà in
termini di rimodulazione delle risorse per fronteggiare l'emergenza Covid-19.
“Cosa sta
facendo la Regione Calabria per allocare, quindi impegnare contabilmente, al
meglio e velocemente i fondi del Por 14-20 non ancora spesi?
Nelle scorse
settimane la CE ha dato il via libera all'utilizzo dei fondi strutturali Fse e
Fesr della programmazione 2014/2020 per l'emergenza coronavirus. Ad un primo
pacchetto di misure finalizzato alla mobilitazione immediata dei fondi
strutturali per consentire una risposta rapida alla crisi, si è aggiunto un
secondo pacchetto di provvedimenti volto a garantire una flessibilità
straordinaria affinché tutto il sostegno finanziario non utilizzato dei fondi
europei possa essere pienamente mobilitato».
Sin da
quando si è palesata questa "seconda opportunità" per i fondi europei
destinati ad alcuni progetti in grave ritardo di attuazione in Calabria, come
quello per la metrotranvia Cosenza – Rende o quello sulle Strategie urbane
sostenibili, ho invitato l'amministrazione regionale a rimodulare le risorse in
tempi brevi. La riprogrammazione dei fondi UE, attraverso lo spostamento delle
risorse da una priorità all'altra così come previsto dal Regolamento Ue dello
scorso 30 marzo, potrà servire da un lato a sostenere la sanità, il lavoro e le
PMI, dall'altro a rilanciare rapidamente gli investimenti.
Tanto
premesso, relativamente al POR Calabria 2014/2020, ho chiesto alla Commissione
a quanto ammontano ad oggi le risorse finanziarie non ancora allocate, se il
Comitato di Sorveglianza del POR Calabria ha, ad oggi, approvato alcun
trasferimento di risorse da una priorità ad un'altra ai sensi della nuova
procedura introdotta dal Regolamenti Ue e se, la Commissione, è a conoscenza di
rimodulazioni già effettuate sul POR.
Ho
registrato in questi giorni gli allarmi lanciati da diversi esponenti politici
circa la possibilità di uno scippo di risorse dalle regioni del Sud a favore di
quelle del Nord. Bisogna chiarire, a questo punto, che se dovessero essere
previsti trasferimenti non dovrebbero ostacolare gli investimenti essenziali
nella regione di origine o impedire il completamento delle operazioni
selezionate in precedenza. Inoltre, i trasferimenti possono essere richiesti
dagli Stati membri solo per operazioni connesse al coronavirus nel contesto
della relativa crisi. Va ricordato che l'obiettivo della politica di coesione è
ridurre il ritardo delle regioni meno favorite. Tale principio è sancito dal
trattato e dovrebbe essere rispettato anche nelle circostanze attuali, così
come raccomanda la Commissione europea.
Basta
fomentare, dunque, campanilismi e polemiche. I calabresi non devono temere
alcuno scippo da parte del Governo, bisogna piuttosto continuare a sollecitare
la Regione Calabria affinché le risorse non spese finora restino in Calabria
come investimenti lungimiranti e ben programmati per la ripartenza della nostra
terra”.