
Bisogna fare
in fretta, ma c'è il pericolo che i soldi degli aiuti vadano in mano alle
mafie. Per questo, per quanto riguarda i lavoratori in nero, ho
parlato con l'Anci, e per lo meno l'Anci calabrese è d'accordo: consegneranno
gli elenchi ai Prefetti, che li distribuiranno alle forze dell'ordine che li
visioneranno per evitare che evasori totali, gente ricca che sulla carta
risulta nullatenente, incassi questi soldi.
Per quanto
riguarda le aziende è necessario, anche in questo
caso, questo tipo di controllo. Noi abbiamo le forze dell'ordine che sul
territorio hanno un controllo capillare, abbastanza diffuso. Possiamo
utilizzare questa grande conoscenza per interagire con chi deve distribuire
questi soldi, con chi va a fare gli elenchi per vedere chi ha bisogno e chi no.
In
paesi di 5000 abitanti, di cui ad esempio è piena la Calabria o la Sicilia, a
una stazione dei carabinieri bastano 48 o 24 ore per controllare. Non si
ritarda di molto, al massimo di 48 ore. In paesi più grandi ci sono le
Compagnie, la Guardia di Finanza, la Questura. È più il parlare che il fare.
Intanto mandate questi soldi, nel contempo mandate questi elenchi alla
Prefettura e in 48 ore si è in grado di stabilire chi è evasore totale e
avrebbe la possibilità. Sarebbe una grande occasione di controllo, per far
emergere il lavoro nero, finirla con questo sfruttamento che dura da secoli. Questo
è un momento importante, consideriamolo uno spartiacque, però è ovvio che per
fare queste cose ci vuole volontà, coraggio, libertà, non è una cosa semplice.
Sono molto
vicino alle persone che hanno bisogno e ai poveri, soffro quando li vedo ma al contempo mi
arrabbio perché non è possibile che nel 2020 ancora succedano questi
sfruttamenti, ma soprattutto perché non incominciamo a discutere anche il
mercato. Non è possibile che le arance della Calabria vengano pagate trenta
centesimi e poi al mercato di Milano costino due euro e cinquanta.
Non
ho avuto nessuna interlocuzione con il Governo, mi chiamano parlamentari di
tutte le ideologie politiche, mi confronto con tutti e sono, per quello che
posso e per quelle che sono le mie conoscenze, il consulente gratuito di tutti.
Le mafie sono
un fenomeno mondiale, non più solo europeo, anche se l’Europa fa finta di non
capire, perché in Germania arrivano milioni di Euro provenienti dal traffico di
cocaina e sono i grandi ristoratori che riciclano per conto della ‘ndrangheta
in Germania.
Non si devono
permettere di dire quelle cose sull’Italia sono cose che conosco bene, per
quante rogatorie internazionali ho fatto con la Germania già dieci anni prima
della strage di Duisburg. So io quante volte li abbiamo pregati di cambiare le
norme, di contrastare le mafie in Germania, di cambiare il loro Codice e non
siamo stati ascoltati”.