"Presidente Iole Santelli, venga a Lamezia, venga a
vedere come la struttura sanitaria lametina affronta la pandemia del Coronavirus,
organizzando un'area screening Covid-19, che non poche perplessità smuove tra
medici/ infermieri/ sindacati/associazioni, cittadini.
La stampa evidenzia giornalmente i timori e le insicurezze
complessive. Insomma Lei e il suo staff, potreste essere la nostra garanzia,
sentire la sua vicinanza nel nostro territorio, e la sua venuta, così come
registrato per le strutture sanitarie del capoluogo, sarebbe per noi motivo di
ulteriore sicurezza e forse anche motivo di correttivi che finora, seppur
sollecitati, non si registrano.
Quali? La task force Covid di esperti insediatasi nei primi
giorni di marzo, e che giorno 11 dello stesso mese, aveva prodotto documenti
per la sicurezza assistenziale, i percorsi, la selezione del personale,
l'utilizzo dei dispositivi, la formazione, tutto contenuto in un documento, è
ancora inattuata. Non si è ancora tenuto conto delle indicazioni tecniche molto
precise e puntuali che sono state formalizzate. Un ritardo che ha certo
compromesso la sicurezza dei pazienti e degli operatori. Così appare e la stampa
riporta. Il percorso sicurezza, o i percorsi preposti, non sono attivati per
come prevede il documento e gli annunci sui quotidiani di aperture e di
percorsi appaiono ancora un miraggio. Le persone (pazienti, parenti e
accompagnatori) aspettano dove capita, anche in auto, o non hanno realmente uno
spazio abilitato e dedicato.
Deve allarmarci il fatto che la 'Lamezia della sanità' è
stata per ben tre volte sulle tv nazionali e sulla stampa ma solo per fatti
negativi? La serenità dei cittadini è di fondamentale importanza o la
preoccupazione generale motiva non recarsi nel nostro ospedale? Insomma, è
stato realizzato realmente un centro screening per pazienti sospetti Covid-19.
È stato realizzato il percorso perché l'ammalato vada dal Pronto Soccorso, o
dalla "tenda triage" all'esterno del pronto soccorso, nel reparto
adibito a centro screening, ma non si vede però la sua apertura!
La striscia rossa che si mostra nelle foto pubbliche,
è la barriera protettiva che hanno stabilito possa dare sicurezza al percorso
ma rimane virtuale senza che il cittadino la possa frequentare perché i reparti
pronti non sono frequentati. Il trasporto del paziente viene effettuato su
barelle apposite, o vengono utilizzate le barelle comuni ad altri ammalati? Se
il paziente deve fare una TAC, esiste un apparecchio apposito, oppure usa lo
stesso che potrebbe utilizzare chiunque si rechi in ospedale per un qualsiasi
motivo serio? L'impegno di portare su camion una TAC perché è ancora inattuato?
Quando il personale si sposta da un reparto all'altro, dove
si spoglia e dove viene lasciato il vestiario infetto o presunto tale? Il
personale reperito (54 infermieri) lascerà in difficoltà gli altri reparti o
no? E se no perchè a distanza di un mese non è iniziata la formazione che la
commissione aveva indicato? Chi provvederà alla sanificazione degli ambienti e
delle attrezzature? Esiste un accordo con l'impresa di pulizie che già opera in
ospedale oppure i dipendenti della ditta privata sono anch'essi con scarse
tutele per loro e per il resto? Il personale tecnico- manutentori:
elettricisti, idraulici, personale privato addetto alla ristorazione sono
attrezzati a circolare e sono cautelati per i compiti preposti?
Domande Presidente, che ad oggi non hanno trovato
esaustive e rassicuranti risposte, come altre ad esempio: i fondi raccolti
dalle offerte che tanti cittadini, professionisti e imprenditori hanno fatto
per l'emergenza nell'ospedale di Lamezia Terme potrebbero essere utilizzati per
dare maggiore sicurezza e risolvere eventuali problemi?
Sono stati spesi i fondi arrivati all'ospedale di Lamezia
Terme, visto che giornalmente si lamentano carenze di ausili protettivi?