
Pippo Callipo raccoglie l’invito della Santelli e dichiara la
sua disponibilità a combattere la zona grigia degli uffici regionali che lui da
anni definisce la “mafia con la penna”.
La presa di coscienza di una situazione già drammatica, e gli
ulteriori danni del coronavirus, sembra che stiano spingendo i nuovi responsabili
della politica regionale a comportamenti diversi e in discontinuità con il
passato.
I buoni intendimenti della Santelli stanno accendendo gli
entusiasmi di tutti i calabresi che negli anni, stretti nella tenaglia fra la
mafia dei boss e quella dei funzionari corrotti, hanno assistito allo sperpero
sistematico di un mare di fondi europei che non ha prodotto alcun benessere, se
non quello dei funzionari e dei tecnici ed imprese a loro “agganciati”.
Riportiamo il comunicato diffuso da Pippo Callipo
“Ho voluto riflettere qualche ora sulle parole pronunciate
dalla presidente della Regione Jole Santelli in Consiglio regionale perché, non
essendo un politico navigato, ho ritenuto necessario fare una valutazione
ponderata.
La presidente della Regione ha rivolto a me e all’opposizione
un invito alla collaborazione per aprire i “cassetti” e combattere il “grigio”
che si annida tra le stanze della Cittadella.
Lei stessa sa bene, come sanno tutti i calabresi, che se c’è
da combattere la zona grigia, quella che da anni chiamo “mafia con la penna”,
io sono e sarò sempre in prima linea. Lo dice la mia storia e non mi tirerò
indietro certo ora. Apra subito quei “cassetti”, la presidente Santelli,
denunci pubblicamente ciò a cui ha fatto velato riferimento in Consiglio,
traduca in fatti le sue parole e io farò la mia parte.
Però bisogna parlare chiaro e non nascondersi dietro gli
annunci. Invece di scaricare sugli altri le responsabilità si diano risposte
sul piano economico, si dia concretezza al piano “Riparti Calabria” da 150
milioni di euro che finora è rimasto solo un atto di indirizzo politico, mentre
migliaia di calabresi sono letteralmente sul lastrico. Si eviti di far passare
messaggi utili solo a sviare l’attenzione su determinate situazioni; la vera
bomba sanitaria sono quelle Rsa diventate un focolaio di Coronavirus.
Dunque apriamoli, questi “cassetti”, smantelliamo i carrozzoni
inutili piuttosto che pensare a creare nuove Commissioni in Consiglio per
soddisfare gli appetiti di pezzi della maggioranza. Facciamo pulizia, portiamo
il confronto alla luce del sole rispettando ruoli e prerogative
dell’opposizione invece che attuare blitz in Consiglio, facciamo una battaglia
comune affinché il Sud non subisca l’ennesimo scippo. Se su queste essenziali
rivendicazioni di civiltà la presidente della Regione è disposta a tradurre in
fatti gli annunci troverà in me pieno sostegno. Altrimenti rischiamo di
consegnare alla storia del regionalismo calabrese l’ennesima occasione persa e
io, di fronte a ciò, non starò certo in silenzio.”