Seguendo la diretta in streaming dell’ultimo Consiglio Comunale di Castrolibero, ho accolto con grande entusiasmo l’approvazione della Variante del PSC. Un risultato di assoluto rilievo, per il contenuto e la portata che assume in relazione al periodo di emergenza socio-sanitaria, economico-finanziaria e culturale che viviamo.
Un momento storico, alla luce della primigenia in tutta la Calabria di un provvedimento che mette nero su bianco il massimo strumento di pianificazione, con il quale si individuano le potenzialità inespresse sul territorio e si attua un sistema di servizi fondato sulla valorizzazione dei principali caratteri che lo caratterizzano, un momento nel quale la nostra cittadinanza può qualificarsi e trovare un ruolo specifico nell’ambito dell’area urbana cosentina. La visione ispiratrice è stata attuata attraverso un rafforzamento anche delle zone limitrofe del territorio, in una logica di ricucitura dell’esistente, al fine di far emergere e coesistere, attraverso la comune fruibilità dei servizi, le diverse identità dell’hinterland. Le aree comunali lungo i confini sono chiamate a svolgere una funzione di cerniera, destinandole a veri e propri ambiti di fruizione intercomunale, verso l’area urbana e i comuni delle serre cosentine.
L’entrata in vigore della Legge Urbanistica Regionale 19/2002 e le successive modifiche obbligano, oramai, alla necessità di contemperare alle diversità del territorio e delle sue componenti: dagli aspetti geologici e geomorfologici, agli aspetti culturali ed economici che costituiscono la sintesi della vita e della storia del territorio. Hanno costituito oggetto di studi approfonditi e specifici gli aspetti territoriali di natura ambientale e paesaggistica, correlati agli aspetti idrogeologici e tecnologici.
Scelte di piano che sono cresciute all’interno della trama delle condizioni, dettate dal rispetto dei requisiti e dei presupposti derivanti dalla necessità di raccordare le diverse esigenze dei luoghi, esigenze che sono state raccolte attraverso un notevole coinvolgimento che ha riguardato tutte le espressioni e le rappresentanze territoriali: un continuo interscambio di contributi con i cittadini, messo in atto dall’Amministrazione Comunale, attraverso l’istituzione del Laboratorio urbano che ha prodotto partecipazione ed incontri pubblici nei quali sono stati illustrati i contenuti e gli obiettivi del Documento Preliminare della Variante al PSC e il pervenire di circa 150 istanze di riclassificazione di terreni.
In linea con quanto stabilito dalla LUR, la riduzione del consumo di suolo prevista dalla Variante consentirà , tra le altre cose, la riduzione tributaria dell’IMU per le aree fabbricabili a carico dei proprietari dei terreni edificabili e la riduzione di consumo di suolo nella misura del 21% delle aree fabbricabili, con notevole riduzione del carico urbanistico. Insomma, si è attuata una visione organica di sviluppo, al passo con i tempi, una strategia ispirata da una visione strategica, oltre l’orizzonte del vecchio municipalismo.
Come ha opportunamente sottolineato l’On. Orlandino Greco, per dare concretezza a una visione sovracomunale strategica occorre un impegnativo e costruttivo confronto a partire dalla integrazione dei servizi. Con l’approvazione della variante al PSC il Comune di Castrolibero, concretamente, offre una base seria per un confronto dal quale potranno scaturire benefici e futuro per l’intera area urbana.
Agli amministratori, progettisti e tecnici del Comune di Castrolibero, di allora e di oggi, va riconosciuto il merito per l’impegno, la lungimirante visione e la coerenza nello sforzo profuso in quella stessa direzione.
Pasquale Villella
IDM Castrolibero