CATANZARO – 28 MAGGIO
2020. “La pubblicazione del bando ‘Riapri Calabria’ e quindi l’erogazione di un
contributo una tantum di duemila euro per le piccole imprese è un primo segnale
di vicinanza alle imprese messe in ginocchio dall’emergenza economica
successiva al lockdown per il contenimento della diffusione del coronavirus.
Certamente non sufficiente a colmare le troppe deficienze finanziarie che
rischiano di cancellare centinaia di piccole attività , soprattutto nella nostra
regione, ma almeno possiamo dire ‘si intravede qualcosa all’orizzonte”. E’
quanto affermano Confartigianato, Cna e Casartigiani in merito alla
pubblicazione del bando “Riapri Calabria” sottolineando anche apprezzamento per
il rapporto positivo instaurato con il vice presidente della Regione Nino
Spirlì, con l’assessore allo Sviluppo economico Fausto Orsomarso con cui ci si
è confrontati anche in merito all’altro bando annunciato “Lavora Calabria”,
recependo alcune delle osservazioni portate al tavolo dalle tre sigle nel corso
degli incontri operativi che si sono susseguiti.
“Nello stesso tempo –
continua la nota di Confartigianato, Cna e Casartigiani – non possiamo non
esprimere perplessità in merito all’esclusione dal bando di tante imprese che
erano state autorizzate dai decreti del Governo nazionale a rimanere in attivitÃ
nel corso del lockdown ma che in quella fase di isolamento e contenimento della
mobilità e dei rapporti sociali di fatto non hanno né prodotto né lavorato.
Settori come l’impiantistica, il comparto dell’autoriparazione, gli
installatori di luminarie, le lavanderie, ma pensiamo anche ai fotografi che
sono stati autorizzati ad aprire ma senza poter di fatto lavorare per via
dell’immobilismo del settore degli eventi e dei matrimoni. Tutte categorie che
in questi giorni continuano a contattarci per lamentarsi e chiedere sostegno.
Quindi, questa esclusione dal bando non fa altro che rappresentare il danno
oltre la beffa”.
“Sulle scelte politiche
fatte in merito ai codici Ateco ammessi – scrivono ancora Confartigianato, Cna
e Casartigiani – auspichiamo che questa discriminazione possa essere superata
da un intervento a supporto in vista anche dello sblocco delle ingenti risorse
provenienti da fondi europei, parliamo di circa 500 milioni di euro. In tal
senso, chiediamo l’apertura di un tavolo di confronto con il vice presidente
Spirlì e l’assessore Orsomarso per discutere proprio di questa tipologia
d’imprese”.
Altra questione che le
tre Organizzazioni rilevano sono relative alla tempistica e alle formalitÃ
previste. “Come abbiamo già fatto presente al Dipartimento – scrivono ancora –
l’intervallo di tempo previsto per la registrazione era assai risicato,
contando che cade in un week end in prossimità della festività del 2 giugno.
Abbiamo chiesto l’ampliamento dei termini della registrazione che sono stati
estesi alle 18 di mercoledì 3 giugno, non molto, ma almeno si potrà godere di
un giorno in più per questa fase. Non resta che sperare – conclude la nota –
che i passaggi formali siano veloci e pratici di modo da consentire risposte
immediate alle imprese e che il contributo atteso possa essere erogato in pochi
giorni. Davvero non c’è più tempo per scongiurare il dramma chiusura di
centinaia di piccole imprese, colonna portante dell’economia del nostro tessuto
sociale già provato da decenni di crisi”.