
Il Ministro per gli
Affari Regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, a margine di una
trasmissione televisva così si è espresso sull’ordinanza del Presidente della
Giunta Regionale:
"La Calabria è il classico
caso di una cosa fatta contro una misura nazionale chiara.
Il governo ha detto che
bar, ristoranti, parrucchieri hanno bisogno di linee guida e hanno bisogno di
una valutazione ulteriore che faremo dal 4 al 17 maggio.
Cosa succede se un bar
apre e poi si ammala un lavoratore, uno chef, un cameriere?"
La presidente Jole
Santelli non torna indietro sulla sua decisione ed in merito all’impugnativa
dell’ordinanza, da parte del Governo, così si è espressa in una intrvista a La
Stampa:
"È un atto che il
governo legittimamente può fare. Anche se io lo sconsiglierei fortemente. Io
non ho riaperto la ristorazione all'interno dei locali, ho solo consentito di
mettere qualche tavolo all'aperto. Tutto questo pasticcio per qualche tavolo mi
pare eccessivo".
Non ritiro l’ordinanza perché
penso sia una norma giusta e penso che entro dieci giorni il governo farà lo
stesso con un nuovo Dpcm. Io ho seguito un protocollo con precauzioni rigide,
non penso di avere fatto nulla di sconvolgente. Se il governo deciderà di
impugnare sarà un atto politico, secondo me potrebbe evitare.
I ristoranti li ha riaperti il governo quando ha consentito
possibilità di asporto. Le cucine sono aperte. Io ho solo previsto la
possibilità di mettere dei tavoli fuori, anche l'Istituo Superiore di sanità dice
che all' aperto i rischi sono minimi.
Ma l'aumento dei contagi
non sarà dato da due tavolini davanti a un bar o a un ristorante. Il rischio è
dato da quello che ha autorizzato con il Dpcm, la possibilità di rientrare al
Sud per chi era rimasto bloccato al Nord nelle scorse settimane. Io ho dovuto
fare un'ordinanza per chi torna, è il terzo esodo in rientro che siamo costretti
a gestire da soli".