
AMATO – 11 MAGGIO 2020.
“Dopo quasi tre mesi dall’inizio dell’emergenza covid-19 è necessario
analizzare i risultati conseguiti grazie ai provvedimenti che hanno contenuto
il virus che sta mettendo a rischio la nostra salute e, di conseguenza, la
nostra economia”. E’ quanto afferma il sindaco di Amato, Saverio Ruga.
“Ad oggi tutte le misure
adottate dal Governo, mirate al mantenimento della tranquillità sociale e
soprattutto a mitigare il disagio economico delle famiglie e delle imprese,
sono state deboli, insufficienti e, soprattutto, non sono pervenute a tutta la
platea dei beneficiari – afferma il primo cittadino di Amato -. Mi riferisco al
bonus dei 600 euro (relativo al solo mese di marzo) e al finanziamento da
25.000 euro alle piccole aziende per fabbisogno di liquidità”.
“La prima misura ancora
non ha soddisfatto tutta la platea dei beneficiari, in ritardo rispetto ai
proclami tanto pubblicizzati. La seconda, dopo 20 giorni dalla presentazione
delle prime richieste presso gli istituti bancari, a oggi non risulta essere
arrivata se non a poche aziende che hanno ricevuto un “prestito” da 25.000 euro
da restituire nell’arco di 6 anni. A questa beffa – sostiene ancora Ruga - si
aggiunge ora la misura da parte della nostra Regione Calabria: “Riparti
Calabria”. Ma più che “riparti” sembra un’azione sterile che non risolve i
problemi con tanti paletti da superare”.
“Infatti la misura dei
2.000 euro a fondo perduto non è per tutti. Il bando in pre-informazione,
pubblicato sul sito, obbliga le imprese richiedenti, che hanno conseguito
un fatturato nel 2019 da 5.000 euro a 150.000 euro, ad essere in regola con il
versamento dei contributi previdenziali e assistenziali, ad essere in regola
con il d.lgs 81, a non avere pendenze pregresse con il fisco e, infine, a
presentare una dichiarazione, rilasciata da un professionista abilitato, che
certifica la carenza di liquidità dell’impresa a causa del covid-19 (con un
ulteriore costo a carico delle aziende). Praticamente i 2.000 euro, se e a chi
arriveranno, saranno sufficienti al massimo a pagare le consulenze e le
attestazioni necessarie per presentare la domanda. E, come se non bastasse, il
click day, tanto criticato per il bonus dei 600 euro, diventa prassi
consolidata anche in Calabria; in questa gara a chi sbaglia di più, si incontra
molta difficoltà a scegliere tra regione e governo – conclude Ruga -. Intanto,
a farne le spese sono le aziende che, nonostante i proclami e i titoli cubitali
dei provvedimenti di sostegno, rischiano inesorabilmente di morire. Tutto
questo senza dimenticare le ordinanze notturne bocciate dal Tar che mortificano
l’impegno in prima linea dei sindaci, mai coinvolti nelle decisioni e nelle
scelte, ma impegnati costantemente a garantire la sicurezza dei cittadini. Si
confida nella responsabilità e professionalità dell'assessore Orsomarso nel
rivedere il bando prima della pubblicazione al fine di rendere meno burocratico
l’iter per il bene delle imprese”.