Ormai è del tutto evidente che Rende
è diventata la pattumiera della provincia di Cosenza. Anzi, lo stato di crisi
aumenta di giorno in giorno, tant’è che Calabra Maceri non riesce addirittura a
conferire in discarica ciò che residua della massa dei rifiuti che giornalmente
riceve. Questo non è l’unico successo che fa registrare l’ATO Cosenza, gestione
Manna. Ed, invero, da più di un anno l’ATO ha a disposizione 42 milioni di euro
per realizzare l’eco distretto, per smaltire e lavorare i rifiuti differenziati
della provincia di Cosenza. Il Presidente dell’ATO ha brillato per incapacità
programmatoria e per assoluta inefficienza operativa. Tanto è vero che, per
individuare il sito ove realizzare l’eco distretto, si è visto costretto a
chiedere alla regione Calabria di nominare un commissario ad acta e tutti i
giorni ci delizia con accorati appelli al commissario di decidere presto,
senza, però, fare alcunché per contribuire alla scelta del sito, per come
sarebbe suo dovere di fare. Il Presidente dell’ATO, però, si distingue per la
capacità tattica di svestirsi delle sue responsabilità, attribuendole ad altri
e, soprattutto, alle classi dirigenti che si sono succedute alla guida della
regione Calabria. Per la parte che ci riguarda, vorremmo ricordare al signor Presidente
dell’ATO, che finge di non sapere, che le amministrazioni riformiste rendesi
avevano risolto il problema dell’impiantistica per lo smaltimento dei rifiuti
ben 35 anni fa, realizzando il primo termovalorizzatore d’Italia, insieme alla
città di Livorno. Naturalmente, si trattava di un termovalorizzatore di prima
generazione, che, pertanto, avrebbe avuto bisogno periodicamente di lavori di
adeguamento, onde evitare l’emissione di fumi nocivi. La regione, guidata
all’epoca dal centro destra a cui si ispira il signor Sindaco di Rende, nonché
Presidente dell’ATO, invece di procedere all’adeguamento del primo
termovalorizzatore d’Italia, realizzato dal comune di Rende, lo ha chiuso.
Anche quella infausta decisione ha contribuito a determinare la situazione
odierna, che gli attuali amministratori da almeno 6/7 anni non riescono ad
affrontare e risolvere. Non è inutile, infine, ricordare che il giudizio di
gestione fallimentare dell’ATO Cosenza non è espresso solo da noi riformisti,
ma anche, in modo chiaro e lampante, dal Sindaco Occhiuto e dalla sua giunta,
che attribuiscono all’ATO Cosenza la situazione di emergenza in cui versa il
comune capoluogo.
Infine, ci sia consentito di fare i
complimenti al Sindaco di Rende per il magnifico successo conseguito con la
perdita dei fondi europei per realizzare l’antico sogno della metropolitana
Cosenza-Rende-Unical. Si tratta della perdita di ben 160 milioni di euro, un
investimento che certamente avrebbe sostenuto l’economia dell’area urbana in
crisi. Ma, evidentemente, per gli immobili protagonisti della vicenda, di
queste risorse Cosenza e la sua area urbana non hanno alcun bisogno.