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"Per far fronte
all'emergenza Covid 19 all'ospedale Giovanni Paolo II, si assumo 1 dirigente e
due tecnici, solo per 6 mesi e non si riapre alcun reparto. Mentre a Lamezia
nessuno reagisce e i tempi anche per un documento sono interminabili, pare che
il sindaco di Catanzaro abbia già chiesto tutto il possibile per la sanitÃ
nella sua città . Ci chiediamo se è vero che abbia chiesto la riabilitazione ed
il contatto con l' Inail?" Lo si legge in una nota dell'Associazione Senza
Nodi.
Per lavorare in
ambulatorio all'ospedale di Lamezia Terme, senza aprire Microbiologia, assumono
1 dirigente e due tecnici per 6 mesi, questo è quanto ha deliberato la
commissione straordinaria in data 26 maggio 2020. Ci sembra che ancora si
voglia arginare un fiume in piena con un fuscello. Di certo il nostro
riferimento non è alla Commissione straordinaria, che dell'attuale situazione è
solo "ereditiera". Ma nonostante ciò, a Lamezia Terme, chi può e deve
alzare nemmeno la voce non lo fa, anche per preparare un documento i tempi sono
infiniti. Intanto, pare che il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, abbia nei
giorni scorsi incontrato i dirigenti regionali e la Presidente Santelli, per
parlare di Sanità . Sembra che abbia chiesto di tutto di e di più per la cittÃ
capoluogo, anche la riabilitazione e i contatti con l'Inail. Ma come è
possibile che un sindaco partecipi a questi incontri, è previsto che sia così?
In ogni caso lode ad Abramo (non è un passo biblico) è sempre pronto a tutelare
il proprio territorio come deve fare ogni buon amministratore e buon politico,
invece da Lamezia Terme si è sempre pronti a cedere. Se fosse tutto vero e non
una leggenda, perché a Catanzaro può essere riattivata Villa Bianca, può essere
sempre di più attivo il Pugliese/Ciaccio, può essere in crescita il Mater
Domini e a Lamezia l'ospedale che serve 26 comuni è sempre più in dismissione?
Eppure, se ci pensiamo bene oggi parlare di Malattie Infettive e di
Microbiologia a Lamezia è diventato uno specchietto per le allodole. Forse è
proprio ciò che vogliono quanti stanno distruggendo la Sanità in questo
territorio e di conseguenza in Calabria. Molti mesi fa abbiamo sottolineato che
l'intento di chi ha interessi diversi da quelli dei bisogni dei cittadini,
stava facendo si che l'ospedale di Lamezia Terme perdesse sempre più utenza.
Pertanto, si stava procedendo con grande arroganza a far chiudere i diversi
ambulatori, si pensi a ginecologia, cardiologia, otorino etc. Si è, persino,
impedito l'arrivo di nuove forze a sostegno di tutti i reparti, cosa giÃ
prevista da anni, senza che nessuno, ancora oggi s'interrogasse sul perché ed
intervenisse. Tutto procede come prima dell'emergenza Covid 19, per rendere
sempre più difficile la vita dei malati, delle famiglie e di quanti hanno
bisogno dell'ospedale. Tutto questo è stato facilitato dal Corona Virus, che ha
di suo fatto bloccare molte visite ed ha aggiunto la paura degli utenti a
recarsi in ospedale. E' questa situazione il vero problema, perché se i numeri
delle attività svolte in ospedale calano, avranno la giustificazione per
sostenere che l'ospedale di Lamezia Terme non lavora e non si può mantenere.
Una struttura che è sempre stata capace di sostenere se stessa, negli ultimi
anni è stata ridotta un colabrodo. Ma nonostante ciò, ancora i numeri non li
mostra nessuno, ancora non è abbastanza negativo il bilancio e allora si
procede a spegnere ogni barlume di ripresa. Se i cittadini non aprono gli occhi
e non pretendono che la politica che li rappresenta vada a farsi sentire alla
Regione e al Governo, tutto sarà smantellato. L'esperienza passata ha mostrato
quante promesse non sono mai state mantenute, quanti errori voluti o meno, la
politica ha commesso abbassando il capo su accorpamenti e tagli. Oggi è più che
mai in gioco il diritto alla cura di tutti ed il momento di chieder conto di
ciò che sta accadendo. E' l'ennesima volta che lo scriviamo e lo chiediamo
perché come associazione abbiamo il quotidiano impegno di stare con chi soffre
e tra le persone che soffrono ci sono malati e famiglie di malati, ai quali la
malapolitica continua a negare il diritto di curarsi. Allora, torniamo allo
specchietto per le allodole: abbiamo lottato in tanti, anche noi come
associazione per chiedere la riapertura di Malattie Infettive e Microbiologia,
addirittura il dottor Cesare Perri ha dimostrato come tutto ciò sarebbe stato
più facile e meno dispendioso che in altri luoghi, ma nessuno ci ha ascoltati.
Oggi, dopo che noi come associazione abbiamo detto che c'erano dei macchinari
sottoutilizzati capaci di fare i tamponi e per primi lo abbiamo fatto sapere
pubblicamente anche alla Presidente Santelli, arriva la soluzione a tutti i
mali: 1 dirigente e 2 tecnici solo per 6 mesi? Che cosa deve succedere ancora
di più? Vogliamo l'ospedale che ci ha sempre dato risposte e che ha sempre
avuto anche Microbiologia e Malattie Infettive, ma ora non solo non hanno
riaperto nulla continueranno a far chiudere tutto.