Danneggiamenti e furti al Centro calabrese di solidarietà
Roberto Guerriero: ma il sistema di videosorveglianza è solo
per decoro urbano? Ci dica cosa vuole fare il sindaco a tutela della sicurezza
degli operatori
CATANZARO – 9 GIUGNO 2020. “Non deve essere per nulla
piacevole recarsi sul proprio posto di lavoro, che già si svolge in un contesto
delicato perché messo a servizio di fasce della società deboli e marginalizzate
dal disagio, e avvicinarsi alla soglia dell’ufficio con l’ansia mattutina di
trovare porte scardinate e armadietti spogliati. Gli operatori del Centro
calabrese di solidarietà che da giorni si trovano a fare i conti con
danneggiamenti e tentati furti devono essere messi nelle condizioni di lavorare
in tranquillità: parliamo di professionisti del terzo settore di un Ente
no-profit che opera in contesti delicati come quelli della prevenzione, del
recupero e del reinserimento socio-lavorativo di soggetti con problemi di
dipendenza patologica, di donne vittime di violenza, che meritano il massimo
sostegno delle Istituzioni e della comunità in cui operano da anni con
importanti risultati”. E’ quanto afferma Roberto Guerriero, già consigliere
comunale di Catanzaro che esprime la propria solidarietà alla direzione e agli
operatori del Centro calabrese di solidarietà. “Il Settore Prevenzione del CCS
è ospitato in locali di proprietà comunale. Possibile che l’amministrazione
guidata dal sindaco Sergio Abramo non ha migliore strategia di tutela del
centro che affidarsi ad una mozione del gruppo di Forza Italia con cui spera di
‘spillare’ soldi alla Regione – si chiede Guerriero -. Ma quelle telecamere che
sono installate nei locali del Centro Polivalente, sono piazzate a titolo
decorativo? Parliamo di inutile arredo urbano? Per quale motivo non vengono
messe in funzione, o non si attivano i meccanismi utili al superamento degli
ostacoli alla messa in rete di un impianto che, da tempo, si annuncia debba
essere ampliato e potenziato? Per la serie, “Safety City” o niente. Ricordare
l’affaire del progetto di videosorveglianza della città capoluogo di regione
(900 telecamere da installare per l’importo di oltre 23 milioni di euro) con
incarico di realizzazione del sistema affidato ad una società
israeliana? Dato che domani tornerà a riunirsi il Consiglio comunale –
conclude Guerriero – ci spieghi il sindaco Abramo cosa intende fare per
salvaguardare l’incolumità e la tranquillità di questi operatori e di queste
operatrici che dovremmo ringraziare almeno prendendoci cura della loro
sicurezza. Lo chiede un ex consigliere, visto che della minoranza nell’aula
rossa vi è troppa timidezza”.