Pubblichiamo la lettera inviata da Orlandino Greco Al presidente del Consiglio Regionale Domenico Tallini
Esimio Presidente,
in queste ultime ore torna a farsi caldo il tema della realizzazione del ponte sullo stretto di Messina. Un’opera, a dire il vero, presente in quasi tutte le agende di governo negli ultimi trent’anni, tornato alla ribalta a seguito di alcune dichiarazioni della presidente Santelli e del presidente Musumeci. Nella decima legislatura regionale ho più volte sostenuto l’idea di realizzare il ponte sullo Stretto quale opera strategica per lo sviluppo del Meridione d’Italia nell’area del Mediterraneo. Non a caso, nel lontano ormai 2017, depositai una mozione che impegnava la giunta regionale ad avviare, in sinergia con il governo nazionale e la regione Sicilia, tutte le procedure per la realizzazione dell’opera. Purtroppo quella mozione, come molte altre a dire il vero, non venne mai discussa in consiglio regionale. Ecco perché oggi le chiedo, come presidente del consiglio regionale, di fare propria quella mozione e di discuterla in consiglio regionale per raggiungere questo importante obiettivo.
Oggi più che mai, per calmierare anche gli effetti socio-economici del Covid sulle regioni del Meridione, è indispensabile realizzare opere di ampio respiro che abbiano effetti continui sulla crescita economica del Paese. La realizzazione del ponte sullo Stretto permetterebbe il completamento del corridoio TEN-T Berlino- Palermo, aprendo a nuove importanti opportunità di crescita e sviluppo per la Calabria e la Sicilia. L'alternativa è quella di restare marginali e periferici rispetto alla grande aggregazione dei paesi nord europei. Il grande problema della valorizzazione ottimale dei territori meridionali deve diventare il nodo centrale sia dell'Unione Europea che dell'Italia. In Spagna la prima linea di alta velocità è stata costruita tra Madrid e Siviglia e non verso Barcellona, proprio perché il problema della valorizzazione ottimale dei territori a ritardo di sviluppo è per quel paese una priorità.
L’Italia deve necessariamente ricomporre i divari tra nord e sud rendendo tutto il territorio capace di produrre reddito e di essere attrattivo con effetti anche indiretti sullo sviluppo e sulla realizzazione di altre importanti opere infrastrutturali in tutto il Meridione. Il Ponte sullo Stretto sarebbe una maestosa opera d'arte, un monumento tecnologico ingegneristico che darebbe prestigio a tutto il Paese, una delle opere più importanti e complesse al mondo, al pari del Golden Gate di San Francisco, del ponte Akashi Kaikyò a Tokyo e del Verrazzano a New York. Un'occasione importante per accendere i riflettori su un'area dalle enormi potenzialità che comprende quattro aeroporti internazionali, porti importanti, tra i quali quello di Gioia Tauro, un numero enorme di località turistiche e produzioni agricole specializzate.
Per tutte queste ragioni, Presidente, le chiedo, certo della sua sensibilità politica, di fare Sua la mia mozione e discuterla in consiglio così che si possa arrivare in tempi brevi ad uno studio di fattibilità finalizzato alla realizzazione di un’opera strategica fondamentale per il futuro del nostro Paese.