Il Gruppo Conflenti Bene Comune ha diffuso una nota stampa per rispondere al Sindaco di Conflenti e per precisare gli intenti e le attività del gruppo.
"Il sindaco di
Conflenti, evita in tutti i modi il confronto pubblico su ogni tema che preveda
il contraddittorio. Siamo stanchi e stiamo toccando il fondo - scrive in
una nota il gruppo Conflenti Bene Comune - sembrerebbe che non riesca a reggere
la responsabilità del ruolo istituzionale che ricopre. In quanto collettivo
nato e sviluppatosi per rivalorizzare la cosa pubblica, abbiamo sempre puntato
sull’analisi dei contenuti, evitato le meschinità in salsa social propugnateci
dall’amministrazione, privilegiando il silenzio e il lavoro. Tuttavia, crediamo
sia ora doverosa una risposta.
Solo atteggiamenti
volutamente provocatori, irrispettosi ed arroganti sono stati rivolti a dei
ragazzi che, con umiltà , da tempo hanno avanzato proposte e richieste non solo
sulla pagina Facebook, ma anche sulla pec comunale, che risulta sempre
“piena”. In un momento particolare per l’intera nazione – e soprattutto
per i piccoli comuni come il nostro – crediamo che la politichetta delle
logiche elettorali, debba necessariamente lasciare il posto ad una buona
Politica fondata su pratiche di confronto, partecipazione e condivisione.
È istituzionalmente imbarazzante, infatti, il
linguaggio populista che il sindaco di Conflenti Serafino Pietro Paola ha adottato
nei nostri confronti. Questi comportamenti mortificano l’istituzione che
rappresenta e sono un pessimo esempio per i giovani che si avvicinano alla
politica.
Invitiamo i nostri
concittadini a rileggere con attenzione la nostra proposta sull’acqua pubblica.
Si renderanno conto di quanto siano irragionevoli le alterazioni dei fatti
poste in essere sistematicamente dal Sindaco e da qualche componete della
giunta. Sarebbe opportuno raccontare alla comunità come e da chi viene clorata
l’acqua del serbatoio del casale; sarebbe interessante aprire una discussione
sulla questione relativa alla pubblicazione dei dati microbiologici e chimici
in quanto atto di trasparenza dovuto alla cittadinanza; sarebbe bene si
parlasse di queste ed altre tematiche nel merito, non facendo cabaret. Vogliamo
risposte concrete alle nostre legittime richieste e non provocazioni, che fanno
parte di un modus operandi che rifiutiamo e da cui prendiamo le dovute
distanze. Non possiamo più permetterci di accettare logiche dannose per il
funzionamento della macchina amministrativa. Non vogliamo più cedere il passo
al qualunquismo".