CATANZARO – Dall’1 luglio
2020 le farmacie della provincia di Catanzaro non potranno più distribuire ai
pazienti stomizzati i prodotti loro necessari. I pazienti dovranno, quindi,
rivolgersi alle strutture della Azienda sanitaria provinciale per ritirare tali
prodotti. A darne notizia in una lettera indirizzata ai cittadini della nostra
provincia sono il presidente di Federfarma, dottor Vincenzo Defilippo, e
la dottoressa Maria Cristina Murone, rappresentante del Sunifar
Catanzaro.
“La decisione, sofferta e
difficile, è stata presa dalle farmacie in quanto la distribuzione di tali
presidi è diventata economicamente del tutto insostenibile: i costi per la
gestione dei prodotti per stomia sono nettamente inferiori al compenso previsto
per le farmacie stesse – scrivono Defilippo e Murone -. Ha contribuito
fortemente a questo risultato la gara della Regione Calabria per la
distribuzione diretta degli ausili per incontinenza, sempre a decorrere
dall’1 luglio. Privare le farmacie delle risorse derivanti dalla distribuzione
dei pannoloni ha, infatti, come conseguenza quella di rendere insostenibile la
distribuzione dei presidi per stomizzati, i cui costi avrebbero potuto essere
per lo meno parzialmente compensati da altre entrate”.
“Le farmacie sono
consapevoli e dispiaciute dei disagi arrecati ai pazienti e ai loro famigliari,
ma non sono realmente in grado di continuare ad assicurare la distribuzione di
prodotti in perdita, pena la sopravvivenza stessa delle farmacie più piccole e
più deboli economicamente, ma non per questo meno importanti – si legge ancora
nella lettera -. Sono infatti proprio queste farmacie che garantiscono la
capillarità del servizio e la presenza di un presidio sanitario anche nei
centri più piccoli e nelle zone più disagiate della nostra provincia”.
“La rete capillare delle farmacie può essere
salvaguardata solo se ne garantisce la sostenibilità economica – concludono
Defilippo e Murone -. Il venir meno di questo servizio fondamentale per
centinaia di persone causerà disagi e criticità che i farmacisti della rete
territoriale catanzarese hanno fatto di tutto per evitare e scongiurare. Una
situazione incresciosa, quindi, di cui non sono responsabili ma che devono
sopportare con grande amarezza e condividere con i pazienti. Restiamo a
disposizione per chiarimenti e informazioni”.