“La Calabria, in quella che gli studiosi
dell’andamento dell’epidemia hanno battezzato come terza ondata del virus,
risulta agli ultimi posti fra le regioni italiane in quanto a numero di vaccini
disponibili somministrati per come si evince, ad oggi, dalla piattaforma online
del governo appositamente dedicata con 193.580 dosi consegnate e 135.069
somministrate.
Purtroppo
– spiegano i parlamentari pentastellati -, la campagna vaccinale nella nostra
regione, oltre a procedere terribilmente a rilento soffre anche di una profonda
disorganizzazione in termini attuativi e procedurali.
Nei
fatti, l’inefficienza del piano vaccinale ha comportato disagi, disfunzioni,
carenze organizzative e di comunicazione di non poco conto in moltissimi comuni
calabresi se è vero che, addirittura, in alcuni di essi, nel giorno stabilito
per l’inoculazione del vaccino, centinaia di cittadini over 80 hanno atteso
invano il loro turno fuorché essere avvisati informalmente fuori tempo utile.
D’altronde,
i punti vaccinali distribuiti sul territorio risultano insufficienti per come
dichiarato anche dal presidente f.f. della Regione Calabria Spirlì e nell’Asp
di Cosenza, nel corso degli ultimi giorni, si era arrivati ad un punto in cui
era terminata la disponibilità di dosi con grave pregiudizio di
ultraottantenni, malati cronici e oncologici, insegnanti e altre categorie di cittadini
considerate più a rischio.
Per
tutte queste ragioni abbiamo deciso, in data odierna, di depositare
un’interrogazione parlamentare indirizzata al Ministro della Salute Roberto
Speranza e chiedere lumi, per quanto sia di sua competenza, sulle criticità
della questione, se ritenga che il diritto alla Salute dei calabresi,
costituzionalmente garantito, venga in questo modo salvaguardato e se, inoltre,
non ritenga opportuno convocare un tavolo fra i soggetti istituzionali
interessati.
Al
Ministro Speranza – concludono i deputati del M5S -, altresì, vorremmo anche
ricordare le condizioni della sanità calabrese. Per la quale abbiamo un
Commissario che però opera senza l’ausilio dei due sub-commissari previsti e
senza che la struttura di supporto sia stata completata.
Insomma,
sarebbe utopico pensare che un uomo soltanto, nonostante le proprie capacità
umane e professionali, possa fronteggiare i gravi problemi che affliggono da
decenni la nostra sanità o addirittura risolverli”.