Lo afferma il consigliere comunale di Catanzaro da Vivere, Antonio Mirarchi, che, nel rivolgersi alle autorità preposte, sottolinea così: "Mi spiace constatare come, accanto a tanti dipendenti dello Stato e del settore privato, a rischio di contrarre il potenzialmente letale coronavirus, ai quali si è subito pensato, dando priorità nelle procedure di vaccinazione, dei cassieri nemmeno si sia parlato. Sì, magari qualcuno si è limitato a citarli. Ma giusto così, en passant. Senza, dunque, dimostrare alcuna partecipazione emotiva o forma di tangibile solidarietà nei confronti di queste donne e uomini che stanno garantendo, senza colpo ferire, da ben dodici mesi, il quotidiano approvvigionamento di cibo e altri beni di prima necessità. Si dimentica, tuttavia, che malgrado la maggior parte di loro sia protetto da scudi di plexiglass davanti alla loro postazione, come ognuno di noi, e dalle mascherine indossate, gli stessi debbano comunque stare in contatto con tanta di quella gente la quale, talvolta, non indossa sempre il dispositivo di protezione in maniera corretta, continuando a farlo in modo errato fin quando non viene notata e richiamata".
"Ma vi è di più: un aspetto particolare - prosegue ancora il consigliere - a cui si presta scarsissima attenzione, eppure che potrebbe risultare molto serio in senso negativo. Mi riferisco al passaggio di soldi, carte di credito, bancomat, fidelity card, punti, buoni sconto e simili, che implicano una moltiplicazione esponenziale della circolazione di germi e batteri. Si ricordi come la quasi totalità dei cassieri lascia a casa una famiglia, molto spesso anche figli in tenera età o familiari al contrario anziani. Congiunti che potrebbero contrarre il virus, trasmesso loro da un genitore o un figlio, a seconda dei casi, che li ha del tutto incolpevolmente infettati. Ragion per cui – conclude Mirarchi - mi corre l'obbligo di esortare chiunque di competenza a non sottovalutare tale delicatissima situazione e a provvedere a inserire, nell'elenco delle priorità, anche questa categoria professionale, con tutta probabilità figlia di un Dio minore e, pertanto, scarsamente considerata".